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Rimanere vedovi a 43 anni ChiaraSole

by ChiaraSole

Rimanere vedovi a 43 anni ChiaraSole: In questo tempo ho scritto dei post pubblici, al fine di condividere emozioni e sentimenti che riguardano tante persone come me (gli scritti sono in ordine dalla data piu’ recente della ricorrenza a quella meno recente):

2 Febbraio 2023

…quel 2 Febbraio 💙 a quest’ora ero accanto al mio Matteo nella nostra sistemazione in Hospice.
Già dalla sera prima aveva cominciato a stare peggio, ma in cuore mio, in qualche modo, esisteva ancora la speranza che sarebbe stato meglio.
…e invece no…
Stava malissimo, respiro in grande affanno……….
In qualche modo continuava a lottare per vivere, perché voleva vivere con tutto se stesso… ma la vita lo stava abbandonando.
Tutto appariva come una sorta di duello fra lui e la morte… come se potesse esserci un vincitore.
Io ero molto disorientata… lo abbracciavo, lo baciavo.
Casualmente, proprio quel giorno, in camera con noi c’erano mia madre e mio fratello.
Era tutto straziante.
Ore e ore di ulteriore calvario.
Sembrava stesse soffrendo molto, ma in realtà non soffriva perché in hospice i dottori si sono presi cura del fatto che non sentisse mai dolore.
Ad un certo punto mio fratello mi dice qualcosa…
non ricordo le testuali parole ma il senso era di dire a Matteo che si poteva riposare.
Io ho guardato il mio Matteo negli occhi e gli ho detto “Amore, io sono qui… ci penso io, tu adesso riposa che ne hai tanto bisogno” (o comunque qualcosa del genere).
Lui con con un filo di voce rotta e un grande respiro, mi ha risposto “ci provo”.
Dopo un po’ di tempo ha esalato l’ultimo respiro.
Frastornata come ero non mi rendevo conto e ho cominciato ad urlare, lo chiamavo, lo chiamavo, lo chiamavo.
Evidentemente urlavo molto forte perché di lì a poco è arrivato uno dei medici dicendomi che Matteo era ancora lì e che avevo tempo di poterlo salutare ancora.
Quel medico ha dimostrato grande compassione nei miei confronti… perché Matteo in realtà non era lì.. lui era morto.
Pian piano ho ripreso fiato, mi sono stesa nel letto con lui, ho preso il suo braccio destro e me lo sono avvolto come fosse la più calda delle coperte fatta di cuore.
… e siamo rimasti lì, così per un po’: abbracciati e sospesi in un tempo surreale.

… quanti sono i ricordi della nostra vita insieme e quanti sono i ricordi degli oltre tre anni di leucemia che ha e abbiamo combattuto…
scene e vissuti totalmente ai confini della realtà e decisamente non descrivibili.

Oggi ho desiderato scrivere una delle tante cose che ho nel cuore in questo momento e condividerlo con voi.

grazie💙🌞❣️

02 Febbraio 2022

… ed ecco di nuovo il 2 febbraio…

Quando si condivide una vita con la persona più fondamentale del proprio cuore, le date importanti si accumulano tantissimo.

Se ci pensiamo è quasi strano…
Mi spiego meglio tra poco.

Oggi Matteo moriva avvolto dalle mie braccia intorno proprio a questo orario…. In qualche modo le ricorrenze hanno un grande potere: nel contempo dico che, tra virgolette è strano, perché da che lui non c’è più: era morto ieri… È morto oggi…. E sarà morto anche domani.
Sto lavorando sul concetto delle ricorrenze…

Di tutti i suoi anni di malattia e di quel giorno, di quel 2 febbraio…. Ho ricordi irraccontabile perché troppo violenti e cruenti.

Lui mi manca e so che mi mancherà per sempre…

So anche che con forza, determinazione, energia, passione e tanto amore, la vita va e deve andare avanti, cosa che ho fatto e sto facendo…

Non condivido la dicitura comune che è “RIFARSI UNA VITA”, credo bensì al fatto di PORTARE AVANTI LA PROPRIA VITA per se stessi e anche in ONORE delle persone amate che non ci sono più, ma che rimarranno per sempre vive nei nostri cuori.

Portando avanti la propria vita noi li festeggiamo, celebriamo, rispettiamo con tutto il nostro amore INFINITO.

#persempre
Grazie Matteo 🙏💙❤️🌞❣️
Grazie Agata e Lucio🙏


2 Febbraio 2021

In questo periodo, in questi giorni… Tante riflessioni, pensieri e ricordi si intrecciano nel mio cuore e nella mia mente 💙, ho sentito il desiderio di scrivere e mettere nero su bianco almeno alcune di queste EMOZIONIMEMORIE. Ho scritto di getto un “mezzo libro”… A DIR POCO PROLISSA. 🤗😊🤦‍♀️🤷‍♀️
avrei potuto continuare ancora e ancora….
L’ho scritto per me, ma se avrai voglia di leggere nonostante la lunghezza e la cruenta realtà di certi passaggi, mi auguro faccia piacere anche a te:
Passa il tempo.
La vita è fatta così, piena di imprevisti e spesso di inevitabili cambiamenti…. Perché nessuno può controllare nulla!
A volte la vita ci immerge in malattie che possono essere le nostre, ma anche in malattia che riguardano le persone che amiamo di più.
In situazioni belle bellissime oppure brutte bruttissime…. E ovviamente tutta la gamma in mezzo.
La vita da, la vita toglie, la vita da, la vita toglie, LA VITA!
Mi guardo indietro.
Vedo una piccolina che, praticamente dalla nascita fino a circa al 2001, è stata gravemente malata di disturbi alimentari e altro…. Rischiando la vita un’infinità di volte.
Vedo poi quella bimba diventare una donna che non appena guarita ha avvertito in modo spontaneo “qualcosa” dentro che ha sempre sentito come una sorta di missione.
Sempre quella donna scrive un libro autobiografico accennando appena alcuni aneddoti riguardanti la sua malattia…. A raccontare tutto ci sarebbe voluta un’enciclopedia.
Quel testo viene letto dal dottor Matteo Mugnani.
Matteo mi ha contattata prima via mail e poi ci siamo sentiti al telefono.
Ore ore ore ore di telefonate.
Io volevo capire, ma penso proprio anche lui, se viaggiavamo sulla stessa linea d’onda per quanto concerne il complesso mondo dei disturbi alimentari.
…Era sabato pomeriggio, era il 14 Febbraio… Matteo mi ha raggiunta da Bologna e ci siamo incontrati in piazza Tre Martiri a Rimini (lui mi ha riconosciuta a stento, avendo memoria di me bionda, il giorno prima cambio di colore ai capelli ed ero mora 😋).
Ci siamo accomodati in un bar e ci siamo persi l’uno nell’altra per oltre 3 ore a parlare e a confrontarci sui disturbi alimentari… Su 200.000 sfaccettature dei disturbi alimentari.
Sentivo intorno un frastuono e poi mi sono accorta che era San Valentino e le persone stavano festeggiando.
Personalmente festeggiavo il fatto di aver finalmente incontrato un clinico che sapeva bene di che cosa stava parlando.
Fino a quel momento i tantissimi incontri con vari professionisti sono sempre stati insoddisfacenti per me, per il mio modo di pensare e sentire.
La nostra conoscenza è proseguita e si è approfondita tanto da cominciare a collaborare.
Matteo faceva parte di un’associazione e io collaboravo con un reparto ospedaliero.
Non ci soddisfava quello che facevamo…. Nessuno dei due sentiva di fare del bene a pieno.
Lui proveniva da una formazione ortodossa e io l’ho portato nel mio mondo un po’ “agreste😅“… Andavo e correvo dove c’era bisogno🏃‍♀️…. Incontravo le persone piene di sofferenza ovunque: a casa mia, nei bar, nelle stazioni, nelle cliniche, negli ospedali… OVUNQUE!
…Eravamo in macchina diretti verso un ospedale con reparto di psichiatria a Modena (andavo a trovare una ragazza gravemente malata e lui ha accolto il mio invito ad accompagnarmi).
Matteo stava guidando e ad un certo punto gli ho detto, proposto, ma in realtà affermato in modo incisivo… Creiamo qualcosa che soddisfi tutti i criteri in cui crediamo senza le solite banalità che nessuno di noi condivide.
Matteo non ci ha pensato un attimo e immediatamente ha detto SÌ!
Da lì è cominciato tutto un processo di studi… libri su libri, esperienze su esperienze, uno studio complesso e ampio a livello internazionale… Attingere, studiare, migliorare.
Durante questi approfondimenti abbiamo fuso le sue conoscenze cliniche con le mie conoscenze dovute sia alla mia formazione, ma soprattutto all’ esperienza diretta con queste malattie e alle esperienze dirette di tanti tantissimi percorsi diversi vissuti dall’interno. (I tanti approcci e i metodi esistenti, Matteo, in qualità di clinico li aveva studiati sui libri… Io li avevo vissuti sulla pelle… E diciamo che c’era qualche differenza 🤦‍♀️🤔)
ERO FELICEMENTE SINGLE!
Da tempo finalmente mi bastavo! Non avevo più quella necessità di avere al mio fianco qualcuno e sottolineo qualcuno.
Mah…. la vita aveva altri piani e nel tempo ci siamo innamorati, o meglio, lui si è innamorato di me subito 😅😋, e io non molto dopo. (Ridavamo tanto su questa cosa, che peraltro è anche vera🤗).
In totale sono stati circa 15 anni insieme entusiasmanti sia per quanto concerne la vita privata sia per quanto riguarda la vita professionale.
Abbiamo imparato e attinto l’una dall’altra con infinita gratitudine reciproca. Siamo stati l’uno il maestro dell’altro.
È esistita una solidarietà e complicità totale.
Poi….. Dopo un po’ di anni…
….Da qualche giorno Matteo non stava bene ed io continuavo ovviamente ad andare a MondoSole.
Nel giro di non molto tempo si è materializzata quella diagnosi che mai avremmo voluto.
Un giorno, tornando dal Centro… Dopo esserci stata per oltre 12 ore come di consueto.
Matteo mi accoglie a casa e mi chiede di sedermi.
La mattina l’aveva chiamato il medico che l’aveva visitato da poco… E gli aveva detto al telefono che con ogni probabilità aveva un linfoma ed era necessario fare accertamenti approfonditi.
Eravamo lì sui nostri divani bianchi, l’uno negli occhi dell’altro.
Impietriti, ma nel contempo ci dicevamo credendoci, che fino a quando non sarebbe stata effettuata una diagnosi concreta era inutile preoccuparsi.
Nella considerazione dei sintomi che aveva speravamo almeno in un linfoma di hodgkin…. Invece no, si trattava di un mostro ancora più grave.
Da lì una cascata di eventi…. Tutto così veloce e in quel momento incomprensibile.
Ho memoria di ogni istante, ogni ora, ogni minuto, ogni secondo.
Ricordo perfettamente il momento nel quale prima ancora che i medici avessero formulato la diagnosi, subito dopo la prima pet, una persona di mia conoscenza a Bologna, ci ha detto che lui si era illuminato tutto.
Mio marito era una sorta di albero di Natale…. E ogni lucina era l’emblema di una malattia molto grave.
Si trattava di una rara forma di leucemia.
Da lì è cominciato un calvario impossibile da spiegare a parole per lui in primis, ma anche per me.
Come per ogni cosa sappiamo bene che per comprendere le esperienze vanno vissute e provate.
Ha e abbiamo lottato con tutte le nostre forze e anche di più.
Il mio Matteo non poteva fare avanti e e indietro per le cure, quindi era costantemente ricoverato.
Io mi dividevo tra mio marito e il centro.
Fino a quando le cose non le vivi non sai mai come potrai reagire e, pensandoci, è sorprendente come io sia riuscita a mantenere una grande lucidità su tutti i fronti.
Davvero incredibile dato tutto quello che stava accadendo, era una guerra… d’altronde ognuno di noi ha risorse che spesso neanche conosce.
Oltre 3 anni di un calvario pazzesco.
No, il grande amore della mia vita non poteva morire, Noi progettavamo di invecchiare insieme… non poteva andarsene…. NO!!!
E INVECE SÌ!
Tutta quella vita, la nostra famiglia è morta: MATTEO, il nostro amato gattino Lucio, la nostra cagnolina Agata e… e… e…. Tante altre cose….
(anche perché oltre a tutto ciò che stava accadendo, negli anni ne sono successe tante altre… davvero di tutti i colori).
Il mondo si era fermato per me, ma nessuno lo sapeva…. Perché d’altronde si trattava del mio mondo.
Il grande amore della mia vita NON C’ERA PIÙ. Quella vita che avevo e avevamo costruito con tanto impegno/amore/rispetto NON C’ERA PIÙ.
Quello che si prova nel rimanere vedovi a 43 anni è qualcosa di talmente innaturale… Assurdo… Spiazzante… NON SI SPIEGA!
E di nuovo come per qualunque cosa, è solo l’esperienza diretta che permette di comprendere.
Ci ho sperato fino all’ultimo secondo.
Negli ultimi due mesi di vita di Matteo mi sono inventata di tutto.
Non riesco neanche a fare l’elenco completo perché sicuramente dimentico qualcosa…. Ho setacciato ogni sua passione: spartiti completi autografati da De André, Yoko Ono, zucchero, Mogol, e…. e…. e…. (Pubblico una foto delle varie cosine).
Tra le altre cose, data la stima verso Papa Francesco, sono riuscita, tramite un carissimo amico di Roma, a fare in modo che il pontefice telefonasse per parlare con Matteo:
Eravamo nella nostra nuova “casa”… In Hospice… Matteo pelleossa, non autosufficiente, stava facendo una trasfusione di sangue e io ricevo sul mio telefono una telefonata anonima…
Era Papa Francesco che desiderava confortare me e confortare mio marito.
(Non sapendo se questa telefonata sarebbe stata possibile, il mio caro amico da Roma, dal Vaticano ha fatto avere tante tante cose a Matteo e a me).
Che telefonata grandiosa… Che confronto, che gioia, hanno trattato davvero tanti argomenti di carattere sociale, culturale e altro…
…Tempo un’ora e ricevo un’altra telefonata (decisamente meno piacevole) che confermava che la nostra Agata era molto malata e necessitava di un intervento invasivo.
Io non potevo, o meglio, non potevo/volevo assolutamente allontanarmi dal capezzale di mio marito (volevo stare con lui e non sapevo cosa poteva accadere) e ringrazio la mia famiglia per aver portato la mia piccolina a Bologna a fare l’intervento.
L’1 Febbraio 2018, la sera e la notte Matteo faceva fatica a respirare.
Il 2 febbraio 2018…. CHE PATIMENTO! IL CUORE LETTERALMENTE FRANTUMATO, UCCISO!
Ovviamente io ero con lui… Così come lo è stato per circa un mese e mezzo H24.
Nella stanza erano presenti mia madre, mio fratello ed io (io vivevo e dormivo con mio marito, loro ci hanno raggiunto la mattina).
UNA CONDIZIONE ASSOLUTAMENTE SURREALE, FANTASCIENTIFICA!!!!!!!!!
Ho compreso solo dopo che il mio Matteo se ne stava andando.
Rantolava… si rigirava faticosamente… mi guardava…. Stava facendo una gran fatica pur non sentendo dolore.
Lui nel letto accasciato, io indossavo una tuta grigia e verde fluorescente che posseggo ancora (pazzesco come tutto rimanga impresso nella mente In certe situazioni).
In un momento di lucidità, mio fratello Andrea mi suggerisce di dirgli di lasciarsi andare. Matteo stava facendo tanta fatica.
Mi trovavo accanto a lui sul letto tenendolo stretto, e io gli ho detto: ‘Amore mio, sono qui vicino a te… ora è il momento di riposare, ti amo’…
Con zero aria nei polmoni, con un filo di voce, mi ha risposto: CCCCIIII PPPPRROOOVVVOOOO‘.
Nell’arco di pochissimo ha smesso di respirare e io ho cominciato a urlare… Lo chiamavo e gli dicevo che lo amavo.
In modo molto sensibile, è arrivato un componente dello staff dell’Hospice… Mi ha detto che il mio Matteo era ancora lì e che potevo salutarlo con calma.
Non era vero, lui non c’era più, ma in quel momento non lo sapevo…. o molto più semplicemente speravo che ci fosse ancora.
Mi sono sdraiata sul suo letto, ho preso un suo braccio e lo avvolte intorno al mio corpo… Lo baciavo e lo stringevo. (Pubblico una foto tagliata per rispetto del nostro ultimo abbraccio)
Lui era il grande amore della mia vita!
Passa il tempo… L’infinita sofferenza si trasforma, ovviamente non si annulla.
La vita va avanti!
E io, nonostante i vari nonostante, VADO AVANTI IN TUTTO E PER TUTTO 🌞!
“COMUNQUE ANDARE 🎶🎵🎶
Perdite così innaturali, così potenti non si possono cancellare, ma accogliere ed affrontare.
Il mio Matteo è nei miei e nostri ricordi, avrà per sempre 43 anni.
Un uomo unico, saggio, intelligente, di tutto e di più….
Un privilegio infinito vivere un amore così grande, pieno e appagante.
Nonostante la grande sofferenza della perdita, SONO COSÌ GRATA… MI SCOPPIA IL CUORE PER LA GRATITUDINE!
Ho scritto un papiro lungo km, avrei ancora così tanto da dire, ma proprio tantissimo.
Concludo, limitandomi a un riassuntivo #persempre.
Grazie di essere esistito…
Grazie per continuare ad esistere nel mio cuore.
GRAZIE💙🌞❣️
“Grazie alla vita che mi ha dato tanto” Gabriella Ferri
#avantitutta sempre! 💙🌞❣️
Chiara
PS e… e… e….

 

Piccolo estratto del nostro rinnovo dei voti nuziali 25 Gennaio 2018:

5 Febbraio 2018:


2 Febbraio 2020

Quando si perde una persona amata, si spendono molte energie nel tentativo di reagire nella maniera “giusta”, nel cercare risposte su quale sia la maniera giusta, ma non esiste una maniera giusta! Ognuno ha i propri tempi per rielaborare un grave lutto e ognuno ha un proprio modo non giudicabile. Io penso che per onorare la memoria di chi se n’è andato è continuare a vivere, celebrare la vita andando sempre avanti ed essere profondamente grati per aver avuto quella persona nella propria esistenza!

ChiaraSole Ciavatta

@chiarasolems

 


2 Febbraio 2019

Momenti momenti momenti momenti e ISTANTI che sanno di infinito! Omaggio a te e a noi ❤
Forever 🌞
Ci siamo amati ancora prima di saperlo e questo è il modo di amarsi probabilmente.
Noi eravamo già arrivati al punto di amare noi stessi per quello che eravamo e questo ci ha permesso di amare l’altro incondizionatamente.
La mia vita è stata un turbinio di sofferenze rielaborate e trasformate in ricchezza e sarò sempre grata per aver avuto Lui come dono più grande di sempre.
Non sei con me, ma sei in me!…
E la vita va avanti nonostante i vari nonostante con infinita carica, passione e gratitudine…  Amandola ogni giorno sempre di più!
#sempreepersempre Grazie vita!

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