I disturbi alimentari sono malattie gravissime, subdole, paradossali, dolorose, feroci, cattive………
Ci si sente intrappolati in una gabbia nera dentro se stessi e se, da una parte non la si vuole, dall’altra si, consciamente e/o inconsciamente perché, nonostante l’incommensurabile e indescrivibile disperazione, la si conosce o comunque SI PENSA di conoscerla.
È difficile lasciare ciò che si sente certo per l’incerto. Non esiste più un prima della malattia: tutto è in quella gabbia/prigione…
Tutto è in balia di quel mostro drammatico, schematico.
Tutto in balia di quel dittatore interiore che impone leggi ferree alle quali SI DEVE obbedire sempre.
Tutto in balia di quella bestia potenzialmente mortale.
Tutto in balia del pensiero degli altri, o quello che si pensa/immagina essere il pensiero degli altri… si ha la sensazione che tutti ti giudichino, criticano, guardino male, complottino e pensino male di te…. davvero una gabbia piena di dita puntate, o almeno così lo si avverte.
…..e allora io ti dico: metticela tutta essendo aiutata professionalmente… datti l’opportunità di vedere e sentire cosa esiste al di là del muro della paura, al di là della gabbia. Prova prova prova e prova perché dall’altra parte c’è la libertà e nessuna gabbia, perché si può guarire. Ricordalo!!!!!
ChiaraSole Ciavatta
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