riflessione articolo: Generazione 0 %
Ogni generazione ha i suoi simboli e le sue parole d’ordine: Trash, Pulp, Grunge, Mods, New Age, ecc. La nostra, quella dei nostri adolescenti, confusi e storditi, è sottomessa alla parola “ZERO”.
A ben vedere non è un numero perché è la negazione dei numeri, è la loro assenza, e non è una parola perché indica una mancanza, una sottrazione, e dunque non indica e non significa, se non per sottrazione. E’ l’emblema del rifiuto, la reazione all’identità che il consumismo (alimentare e non) ci offre, all’esser nati con la missione precisa di mangiare tutto ma senza prendere peso, inseguendo l’illusione anoressica di non mangiare mai più nulla.
Dolcificanti, bevande gassate, e taglie di abiti, tutti contrassegnati dal nome commerciale “zero”.
Leggo la lista degli ingredienti di un cibo qualsiasi, e paradossalmente è la lista degli “ingredienti assenti”: sono elencate le cose che “mancano”, che sono state “tolte”: zero zuccheri, zero grassi, zero calorie, zero carboidrati. Dunque “zero passione”, zero pulsione di vita.
Una generazione che passerà alla storia che ciò che “non” ha mangiato, per le calorie che ha evitato, ma più a monte per le emozioni che ha evitato. E tutta la gente contenta, in estasi per uno zero in più, per un’assenza certificata, compra e consuma attratta dallo zero come fosse una stella cometa che indica l’avvento un nuovo redentore che toglie i peccati del mondo. Anche se solo peccati di gola. Come andare in un ristorante e sul menù trovare l’elenco solo dei cibi che non sono disponibili, o che sono esauriti.
“Cameriere, avete l’aragosta oggi?”
“Certo, abbiamo una magnifica aragosta Zero, senza grassi, né calorie, accompagnata con una maionese Zero fatta senza uova e senza olio”
Come guardarci nello specchio, e gioire per ciò che manca, che siano chili o sorrisi.
Non si gioisce più per le conquiste, ma per le perdite.
E le identità costruibili a partire da questa piattaforma concettuale seguono lo stesso principio: Zero, gusci vuoti ma placcati d’oro. Ovviamente oro Zero, senza carati.