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paura di guarire (riflessione)

by ChiaraSole Ciavatta

paura di guarire (riflessione)

paura di guarire: Quando si è nel pieno della malattia si ha una gran paura di intraprendere un percorso di cura, si ha paura di qualunque cambiamento non deciso e di qualunque imprevisto! L’imprevisto, di qualunque tipo e in qualunque sfera della vita, destabilizza e spaventa, proprio perché imprevedibile, inoltre conferma che quell’illusione e cioè del controllo non esiste. Ci si sente come in balia di eventi estranei al nostro volere.

Personalmente io ne avevo tanta di paura. Dentro di me esisteva la percezione che, per quanto fosse dolorosa, quella vita terribile fatta di sintomi devastanti e di umori altalenanti, comunque, avesse in se qualcosa di conosciuto, mentre invece qualunque altra cosa: percorsi, centri, terapeuti… sarebbero state situazioni nuove!

Il nuovo spaventa, proprio perché sconosciuto,è qualcosa di straordinario, non programmato, non schematizzabile: un salto nel buio di ciò che non si è sperimentato prima.
L’incerto fa sempre più paura del certo! E le dinamiche legate alla malattia sono dolorosamente certe e lo sono anche quando ci si dice DA DOMANI… da domani basta, DA DOMANI SMETTO!

Ricordo che la sera quando andavo a dormire speravo che risvegliandomi al mattino tutto potesse scomparire, ma puntualmente, il mattino dopo, (quando e se riuscivo a dormire), era tutto uguale e io continuavo a divorare me stessa senza mai comprenderne a pieno i motivi dato che ero fatta di cibo, o di restrizioni alimentare, o vomito, o di sport, o… ecc.

Questa non è una malattia che sparisce da un momento all’altro, il TUTTO E SUBITO non esiste, il famoso click un’illusione, e chi la conosce, lo impara a caro prezzo: intraprendere un percorso di cura significa ricostruire ciò che non va e scoprire che cosa ci ha portati a stare tanto male e ad auto infliggerci delle vere torture!

Non esistono “click” particolari o momenti magici, ma si può scegliere di darsi la possibilità di conoscersi profondamente attraverso un aiuto concreto, perché l’adrenalina dei sintomi della malattia che ben conosciamo, sono un modo per rimandare la vita, per ipotecarla ad un domani che non arriverà mai se non si è seriamente aiutati!

Pur stando tanto tanto male si ha una gran paura di guarire (di cambiare) e, magari, per un profano può sembrare un’assurdità, ma ciò che sembra assurdo al di fuori, in realtà ha tutta una sua logica in questo male.

Quante volte, disperata, dicevo di voler guarire… solo dopo ho compreso che in fondo in fondo non era vero, perché quel maledetto muro chiamato paura era incredibilmente alto, spesso grosso e grasso così come mi percepivo io.

Avevo paura di me, delle mie verità storiche, di conoscermi veramente, avevo paura di capire e sapere… avevo paura di fare quel doloroso, ma anche meraviglioso viaggio dentro me stessa e poter finalmente dare risposta a tutti i miei PERCHÉ gridati in lacrime.

Avevo il terrore di essere qualcosa di diverso rispetto a ciò che ero, nonostante mi odiassi…
Odiamo i nostri massacranti sintomi alimentari, ma nel contempo li “amiamo” perché inconsciamente oltre a dare godimento, offrono una lunga inconscia pausa da un profondo dolore che ci ha devastati in passato e che continua a farlo ancora nel presente. Odiamo la malattia, ma allo stesso tempo, ne sentiamo il bisogno.

È dura, lo so bene, ma un’oggettiva verità è che vivere ammalati di disturbi alimentari NON È VITA: si è costantemente incatenati a leggi ferree alle quali non si può mai disobbedire. E se, paradossalmente, danno “certezze” da una parte perché conosciute, incatenano dall’altra impedendoci di essere davvero liberi con un principio di realtà sano.
Buttati, lasciati andare (facile a dirsi, meno a farsi, ma ti assicuro non impossibile) … non arrenderti alla malattia e alla sua dittatura. Affidati ad un percorso di cura specializzato in disturbi alimentari per concederti di conoscerti davvero e comprendere dentro di te i perché.

Non fare tutto da sola/o… non sminuirti e non sminuire il tuo dolore: la dipendenza della malattia inconsciamente “gioca” molto su questo. E tutto ondeggia dall’oggi al domani “oggi in fondo non sto tanto male… quindi magari posso andare avanti così…” “oggi sto malissimo, mi faccio schifo, ho bisogno di aiuto, ma come si fa, come si fa, come si faaaaaaaaaaaaaaaa?!” “oggi in fondo non sto tanto male… quindi magari posso andare avanti così…” “oggi sto malissimo, mi faccio schifo, ho bisogno di aiuto, ma come si fa, come si fa, come si faaaaaaaaaaaaaaaa?!”
Con tutte le paure possibili e immaginabili concediti la possibilità di conoscerti davvero.

Personalmente sappi che sono a tua disposizione con tutto il cuore!

ChiaraSole

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