no anorexia nolita toscani: Dichiarazioni a sfavore… del 2007 (per non dimenticare)
no anorexia nolita toscani: E’ un momento drammatico a causa della pubblicità NO ANOREXIA promossa dal fotografo Toscani, dato che ha scelto di ritrarre Isabelle Caro come testimonial di una casa di moda!
Sono reduce da giorni e giorni di gruppi a MondoSole con le persone del centro. Ricevo mail di famiglie arrabbiate e offese.
La frase ricorrente che sento è: “questa è una presa in giro del nostro dolore”.
Ho visto ragazze piangere, soffrire profondamente e con rammarico dico che dal mio punto di vista quell’immagine, oltre ad essere infinitamente ambigua, non fa altro che invogliare chi sta male a raggiungere quel modello che è già sintomaticamente nella loro mente.
Un altro termine che ho sentito frequentemente è “promemoria!”. Ed è proprio così. Quell’immagine è davvero un promemoria a scomparire, a non essere più.
Non posso non pensare a Isabelle Caro, alla sofferenza che ha dentro.
Vederla ovunque, nuda, nella morte del suo dolore consumato è triste. Questa non è sensibilizzazione, bensì strumentalizzazione.
I siti pro ana e pro mia di cui tanto abbiamo parlato nelle varie trasmissioni, sono pieni di queste immagini mortificanti.
Potrei continuare a scrivere per ore… le cose da dire sono davvero tante. La cosa che stupisce ancora e ancora è la strumentalizzazione e la superficialità con cui si tratta il tema anoressia-bulimia dando ancora il massimo delle responsabilità alla moda senza tener conto della persona singola e di ciò che è. Con profondo dispiacere sono costretta a dire che ancora oggi, nel 2007, evidentemente, non si è compreso che malattie siano anoressia, bulimia, binge e tutte le patologie legate ai disturbi alimentari. Sensibilizzazione è parlarne, ma in modo sano!
Siamo arrivati a questo? Siamo arrivati anche a non sapere più quante persone sono devastate da questa sofferenza mortale?!
ChiaraSole
–Clicca per leggere il commento del Dott. Matteo Mugnani Direttore Scientifico MondoSole
–Clicca per Leggere il commento del Professor Vittorio Riguzzi Presidente e fondatore dell’illustre associazione MONDOTRE
Intervista a ChiaraSole sul Mensile di informazione Sorpresa Edizione di San Marino. UN PIXEL CONTRO L’ANORESSIA E LA BULIMIA (Campagna patrocinata dal Comune di Milano) Clicca su questa scritta per leggere l’articolo e, se vuoi, puoi scaricarlo sul tuo computer (1,70MB). Nell’intervista mi esprimo sulla pubblicità no anorexiaRingrazio calorosamente Angela Venturini
NOTIZIA DEI GIORNALI DELL’1.11.07
Il Giurì dell’Istituto di autodisciplina pubblicitaria ha disposto la cessazione della campagna pubblicitaria di Oliviero Toscani sul tema dell’anoressia patrocinata dal ministero della sanità.
Successivamente sia Isabelle che la madre sono drammaticamente morte.
PERCHE’????ho pensato quando hai mostrato quella foto..perchè SERVIRSI della SOFFERENZA di una giovane donna ridotta a niente per publicizzare una linea d abbigliamento ??perchè il NO ALL ANORESSIA proprio non lo vedo.. Sarò franca e sai che non è solo mio questo pensiero(purtroppo):fino a non molto tempo fà avrei GUARDATO,RITAGLIATO e INCOLLATO quello scheletro sul mio diario e pensato -QUANTO VORREI ESSERE COSì!!!- quindi al NON ESSERE..sembra folle ma quella foto può solo portare ad una emulazione da parte di persone MALATE e se posso permettermi sarebbe opportuno che la TURCO e TANTE TANTE MA TANTE altre persone facciano ricerche un pò più approfondite a proposito di questa MALATTIA MORTALE RIPETO
M-O-R-T-A-L-E..
lo so..e NON è facendo vedere una ragazza “MORTA” che si guariscono le personeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!! -ANZI-…..con una rabbia e dolore che metà basterebbero concludo, dicendo che la presa x i fondelli è grande e parlo a nome di tutte quelle persone che inclusa me LOTTANO OGNI MINUTO DELLA PROPRIA VITA contro questo schifo di malattia.. Ora x me c è MONDOSOLE… ma x tutte le altre????? INFINITAMENTE GRAZIE…VI VOGLIO BENE *valeriaRN*
” Ero in ufficio da mio zio e apro i quotidiani sul tavolo. Nelle pagine dedicate alla moda (strano?) vedo una foto di una ragazza anoressica nuda. Non capivo. Allora mi metto a leggere e scopro che quella è una campagna di Toscani. Rimango scioccata, ancora di più quando vedo i cartelloni enormi in giro per la città. Scioccante: com’è possibile che questa campagna serva a “sensibilizzare” la gente a questi tipi di malattie? Ma questa è una campagna pro anoressia, non anti anoressia!!
Secondo me è una vera e propria presa in giro per tutte quelle persone, me compresa, che soffrono di disturbi alimentari. è una vera e propria strumentalizzazione del corpo quello che ha fatto Toscani. Forse Toscani non ne sa abbastanza, forse niente, di queste malattie. Quando un’anoressica, bulimica, o binge vede quelle foto si sente ancora peggio di come già si percepisce lei allo specchio. Dopo quasi due anni di cura fatico ancora a vedermi bene allo specchio, ho ancora una percezione un pò distorta, e vedere il corpo di quella povera ragazza ha scatenato dentro di me un senso di non adeguatezza, il sentirsi ancora troppo, ancora grassa, una barca. Vedere quell’immigine è stato come un invito a riprendere con il sintomo, come a dirmi di ricominciare con le mie ossessioni e farmi male. Poi mi chiedo, già la società ci bombarda con immagini di alcune modelle magrissime, quasi al confine con l’anoressia, e si parla tanto di quanto questo non aiuti, e cosa fa Toscani? Prende un’anoressica, anzi, il suo corpo, strumentalizzato, magrissimo, pelle e ossa, e lo fotografa nudo, in posizioni da fotomodella. é una presa in giro o cosa? Sembra il voler innalzare quella povera anoressica a una modella. Questo non lo reputo un messaggio positivo.
Più che il sintomo poteva tentare di rappresentare il dolore, la sofferenza di questa ragazza, fare qualcosa di più profondo. Toscani con queste foto ha reso pubblico il fatto di quanto il suo cervello sia limitato, che non ha ancora capito cosa vuol dire anoressia. Lui vede solo il sintomo, solo il corpo, non tutto quello che ci sta dentro, nel profondo di una persona che sta male, proprio come Isabella Caro, che secondo me ha accettato di posare perchè non totalmente lucida. Non è un pò una contraddizione odiare il proprio corpo e farsi fotografare nuda? Non è un attacco a lei, ma a quando la malattia è bastarda, perchè ti fa perdere la lucitidà delle cose che fai, che accetti di fare.
Sono d’accordo con te Chiara, nel 2007 non si è ancora capito cosa vuol dire anoressia, bulimia e binge.
Che tristezza sapere che la gente si limita soltanto a guardare quello che c’è fuori e non quello che provano le persone.
Meno male che ci siete, meno male che ci sono persone eccezionali che di queste cose, semplicemente, sanno, meno male che sono in cura!” Ale
Sensibilizzazione?
Come si fa ad utilizzare il termine sensibilizzazione di fronte ad una immagine così forte?
Il corpo di una vittima dell’ anoressia.
Il corpo nudo e devastato di una ragazza sofferente ritratta distesa in posa come una Venere.
E intorno a lei non c è niente.
Tutto fuori è vuoto.
Come dentro.
Un vuoto interiore così grande da dover sentire il bisogno di portarlo fuori e manifestarlo in una forma tangibile, attraverso qualcosa di controllabile: il corpo.
Di fronte questa immagine nella mente di chi soffre si instaura un meccanismo malato: la competizione!!!! Modello non da imitare ma da superare, da sfidare! Perché??? Perché?? Perché in questa malattia non devono esistere rivali. Ma come fa il corpo ad esprimere tutto il dolore? Quantificare la sofferenza? Non esiste un limite!! Non esiste un numero. Non esiste un peso. Niente può e da qui la lotta nello scomparire…annullarsi definitivamente!
E se penso a me qualche tempo fa….. prima di mondosole….mi sarei sentita incompresa nel mio malessere perché, con quella foto, arriva il messaggio che per anoressia si intende soltanto essere ridotti all’ osso. L anoressia non è solo pesare 30 kg. L anoressia può portare anche quello. Ma l anoressia è una forma mentis. L anoressia è una malattia molto complessa che inquina tutte le sfere della vita. L anoressia è una prigione. Un labirinto fatto di frustrazioni, sensi di colpa dove esistono soltanto sbarre. Perché fotografare chi soffre per puro scopo commerciale?? E ci si nasconde dietro alla parola sensibilizzazione mostrando un corpo esattamente come un trofeo. Da superare. Da vincere. Ma questo non è un gioco. Non c’è un vincente o un perdente!!!!! C’è in mezzo la vita!!!!! La vita di milioni di persone ….e mi vengono i brividi perché quella euforia nel superare e nell’ invidiare, nella logicità malata, chi è più magro la conosco bene. Solo che io HO DECISO DI COMBATTERLA….OGNI GIORNO…. perché arrivati al bivio ho scelto di lottare, di affidarmi ad un’altra immagine….ad una donna vera…!!! Non è giusto utilizzare un corpo come uno strumento! Non è giusto trattare una malattia come una pubblicità! Una pubblicità dove, un’ azienda di moda, decide di non mostrare i suoi prodotti. E mi chiedo: ma gli abiti? Dove sono? Quali sono? Non ci sono. Come non ci sono spiegazioni di fronte ad una è pura strumentalizzazione!
Sicuramente ciò che veste il corpo di chi soffre di questa malattia si chiama DOLORE….
Grazie ragazze….insieme quel dolore distruttivo e silente trova la giusta espressione! Vi voglio bene, Meg.
Un brivido di Paura!
Avere quella foto sotto gli occhi, il ritratto macabro di un corpo nudo, un corpo spigoloso, filiforme, un corpo che in tanti anni di malattia ho desiderato, emulato fino a farlo mio. Ma cos’è quel corpo? Fragile, massacrato, eroso…. Chi ha deciso di strumentalizzarlo forse si è dimenticato di tener conto che in quel corpo morente qualcosa vive… un animo malato, imprigionato sofferente che per anni non è riuscito a dar voce al proprio dolore e per l ennesima volta questa possibilità gli è stata negata. Ho sofferto per anni, nel silenzio, nel buio, nascondendomi dietro le forme del mio corpo filiforme, abbondante….quel che sia! Grazie a Mondosole, Grazie alla forza di tutte le ragazze che ogni giorno lottano insieme a me per sconfiggere questo male, ho iniziato a far parlare il mio dolore a esprimere in parole quello che per anni ho anestetizzato traducendolo solo in metamorfosi fisiche. Se si vuole davvero fare “sensibilizzazione” aiutiamo a portare gli animi di tutte quelle persone che come me soffrono di queste malattie alla luce del Sole, diamogli voce, facciamoli comunicare, esprimere,raccontare non ci soffermiamo ancora e ancora e ancora e ancora solo al corpo. Elisa
Non bastava sentirsi chiamare “ragazze che seguono la moda”. Non bastava sentirsi dire che la nostra non è malattia ma semplice voglia di essere attraenti. Non bastava sentirsi dire che queste sono solo “fisse” da ragazzine viziate,stupide e poco intelligenti…Ora il nostro dolore viene addirittura usato per fare businness. Questo è un momento tragico. La storia di miliardi di generazioni prima di noi si ripete e infondo non c’è neanche da stupirsi: è da millenni che il mondo va avanti così. Chi è debole viene schiacciato, chi è potente ne gode e ne trae beneficio. Questo, oltre che per i disturbi alimentari, è l’ennesimo schiaffo a qualsiasi tipo di sofferenza umana.
Isabelle…ti abbraccio. Chiara
Mi chiamo Romina Renzi, ho 25 anni, e ne ho passati circa 24, lottando e ‘convivendo’ con MALATTIE chiamate anoressia, bulimia, e con tutto quello che vi ruota attorno. Sono malattie che PERVADONO la vita di chi ne soffre. Ogni singola sfera. Nel mio caso, fin da bambina ero una persona sofferente e che tendeva all’isolamento, ma determinati comportamenti venivano scambiati per semplice ‘timidezza’ infantile. Nell’adolescenza poi, la mia tendenza ad isolarmi dal mondo e a ripiegarmi su me stessa è continuata e aumentata, insieme a nuovi sintomi che posso adesso ‘semplicemente’ chiamare anoressia e bulimia, che in pratica consistevano in ore e ore di studio, sport, digiuni, abbuffate, vomito, uso di diuretici, e altre forme di masochismo fisico e mentale. Ho continuato così per diversi anni, fino ovviamente a crollare, esattamente dopo l’esame di maturità, a 19 anni, a cui sono seguiti tre ricoveri ospedalieri, di cui due in cliniche psichiatriche, dove voglio sottolineare che la mia situazione è solamente peggiorata. Venivo semplicemente imbottita di farmaci, ancora mi chiedo come il mio corpo devastato da digiuni, abbuffate e sport, e la mia mente dilaniata, possano aver resistito. Sono passati circa 6 anni da quei momenti terribili, ma ancora ho i brividi
a raccontarli. Io non ho potuto ritirare il mio diploma, che aveva ovviamente dopo tanto studio avuto voti altissimi, perchè ero in clinica. E questo è solo uno dei tanti ricordi che MAI potrò, nè vorrò cancellare. Quando sono arrivata a Mondo Sole, ero una ragazzina DISPERATA. Non avevo una vita. Vivevo le mie giornate in preda a raptus bulimici, completamente fuori dal mio controllo. Non avevo amicizie, tantomeno un fidanzato, la mia famiglia era dilaniata, avrei in poco tempo anche perso il lavoro. Adesso sono una ‘giovane donna’, e sono FELICE della mia vita. Io adesso mi sento IN PACE con il mio passato. In pace con il dolore profondissimo e inspiegabile a parole che ho provato, con l’altrettanto profondo dolore che ho causato alle persone che avevo vicino e mi volevano bene, con l’infanzia e l’adolescenza che non ho potuto vivere. Quello che ho provato alla visione di Isabelle, è stata UMILIAZIONE. Mi sono chiesta PERCHE’, perchè c’è ancora la volontà di usare il dolore di milioni e milioni di persone per guadagnare denaro. Anni fa avrei provato invidia, alla visione di quel corpo scheletrico, avrei desiderato quella che avrei interpretato come la sua forza di consumarsi. Quello che vedo adesso in Isabelle, è l’assoluta non-lucidità e relativa incapacità di decidere, e di rendersi conto di quello che stava avvenendo SU di lei. Vedo anche Oliviero Toscani, e Livia Turco, nomi internazionalmente conosciuti, e mi chiedo, sia per l’uno che per l’altro, se si rendono conto di ciò che hanno causato. Soprattutto nel caso del secondo nome, si tratta poi di una persona che dovrebbe tutelarci!!!!! Il mio vuole essere solo un messaggio di SPERANZA per chi si trova, o è vicino a chi si trova, nella situazione assolutamente disperata in cui io mi trovavo fino a tre anni fa… Speranza nel dire che E’ POSSIBILE STARE BENE. Anche se, quando mi parlavano di stare bene, nemmeno sapevo cosa significava, nemmeno avrei potuto immaginare l’esistenza di stati d’animo così positivi!! Vorrei dire tanto tanto altro, ma rischio di essere prolissa!! Chiudo semplicemente dicendo a tutte/tutti di FIDARSI di chi ti dice che è possibile uscire dall’INFERNO DI SOLITUDINE in cui chi vive queste malattie si trova. Un abbraccio, Romina.
Ancora una volta è l’immagine a creare scalpore, proprio quella stessa che si demonizza…. Un’immagine forte ma vista e stravista.. un’immagine che sfrutta una persona malata, che sfrutta un corpo di “donna” e soprattutto una persona distrutta e devastata dalla malattia.
Non è certo una novità quella foto scattata da Oliviero Toscani ed utilizzata, a suo dire, per sensibilizzare su un “MOSTRO” devastante che distrugge sì il corpo ma altrettanto se non più pesantemente la mente, condizionando ogni aspetto ed ogni sfera della vita, tanto che si può dire di non avere una vita, di non essere vivi e non solo perché si pesa 31 kg…anche con un peso diverso, anche a 40, 50, 60 kg e più, si può essere morti dentro, si ha una malattia mortale che crea disperazione…infatti, che essa sia anoressia, bulimia, binge o altri disturbi del comportamento alimentari, tutto finisce per morire…e appunto a morire non è solo il corpo…ma anche la mente, l’anima, le emozioni, il sentire, tutto finisce per essere annientato… Il corpo lo si sfrutta per autodistruggersi, per arrivare a scomparire, perché è esso la materia tangibile su cui ci si illude di poter esercitare il controllo, per arrivare non a dimagrire ma a essere trasparenti, a non voler essere, A NON ESSERE, a MORIRE…
I siti pro-ana e pro-mia sono stracolmi di foto di questo tipo e non sono certo immagini del genere che possano far parlare in termini SANI di quelle che sono VERE E PROPRIE PATOLOGIE, così come sono state classificate sotto il Ministero di Veronesi, ed inserite in tabelle delle patologie croniche come il diabete. E allora perché queste contraddizioni??? Non bastano quelle che la malattia stessa genera al suo interno??? Perché ancora oggi, bisogna sentirsi “diversi” da coloro che soffrono di altre patologie??? Perché ancora bisogna vergognarsi in quanto anoressia, bulimia e binge vengono considerate come qualcosa di secondario, legate al superficiale desiderio di diventare una modella o di sfondare sulle passerelle o in tv??? Perché ridurle a qualcosa che non sono??? Non mi è mai passata per l’anticamera del cervello di voler diventare una modella e quindi non è per questo che purtroppo mi sono ammalata, non è per essere fotografata da chi sa chi o per seguire chi sa quale modello socio-culturale che ho distrutto e sto distruggendo me stessa, il mio corpo, la mia mente, la mia anima, le mie emozioni, la mia esistenza.Queste foto non fanno altro che avere un effetto contrario a quello che dicono voler essere l’obiettivo della campagna…non fanno altro che alimentare la malattia, la nutrono, sono come benzina su un incendio già vastissimo… soprattutto in tutte le ragazze, le donne, in tutti coloro che in questo momento, sono soli, senza un aiuto, senza la possibilità di decodificare delle immagini che, a mio modo di vedere, hanno come unico scopo, quello di far parlare (perché ovviamente fa più presa un corpo di 31kg anoressico che quello di qualsiasi altra persona ammalata di binge o bulimia…peccato solo che la sofferenza è la stessa, se non maggiore in alcuni casi…), di vendere, di fare del becero marketing …senza pensare (oppure si) neppure un attimo a quale potente arma nucleare hanno tra le mani, senza considerare che in tal modo, non solo ci si àncora nuovamente allo stereotipo anoressia uguale moda, passerelle, tv, aggiungendo dolore e frustrazioni ulteriori a chi come noi soffre,vive quotidianamente una tragedia e ha dentro da anni un dolore “invisibile” tanto grande e devastante da poter far scoppiare una seconda Hiroshima e lotta ogni giorno con tutte le sue forze per sconfiggere un male così subdolo; ma, allo stesso tempo, quell’immagine diventa un rafforzativo della malattia stessa che si alimenta proprio con queste cose… è il suo mezzo per restare intrappolata nella rete, per non pensare, per non affrontare il vero dolore, quello profondo, radicato in anni e anni, per non dare “peso” a quelle che sono le vere dinamiche familiari e non, che possono aver scaturito tanta sofferenza interiore, dove le emozioni, se e quando riescono ad essere percepite, ad emergere, sono boomerang, sono devastanti, insopportabili, ingestibili, spaventose… sono represse….
Nel vedere quella foto, quella vocina che è dentro di me e che vuole trascinarmi ancora più nel baratro, diventa sempre più forte, più potente, più difficile da gestire e quella parte ancora fortemente radicata che vuole arrivare ad essere invisibile, anzi a non essere, a scomparire e a desiderare tanto di morire davvero per non soffrire più, mi rimbomba nella testa, nei pensieri ossessivi, nei ricordi… inadeguata, troppo tutto per poter stare al mondo; questo è quello che scatena in me che sono malata e che, però, per fortuna, ho trovato un centro dove mi aiutano….ma chi non ha supporto alcuno, cosa può fare se non sentirsi sempre più frustrata, inadeguata, criticata, non capita, stupida, odiando sì il proprio corpo ma tutta sé stessa….e chissà cos’altro ancora????
Perciò, mi sembra tanto che tutto al più possa essere il contrario, ovvero, una volta che la malattia si è radicata nella persona per una serie di cause, di dinamiche, di traumi, ecc., è solo allora che questa può “palesarsi” in determinati contesti come quello della moda, in quanto, credo, sia essa stessa un altro sintomo della malattia; perciò, se proprio si vuole fare una qualche associazione, potremmo dire che la malattia preesiste al mondo della moda…prima la malattia si radica nella persona e poi, a volte, trova la sua manifestazione sulle passerelle (ma proprio considerando questo un sintomo della malattia anoressico/bulimica). Basta quindi , per favore, associare queste che sono MALATTIE a tutti gli effetti, ad immagini che non fanno altro che “dare cibo” a chi è già malato, a chi soffre …..
Basta soffermarsi ad un livello così superficiale…. Hegel diceva che “niente è più profondo di ciò che appare superficiale”…. Già, è proprio vero in questo caso….perché non si arriva a desiderare la morte per poter sfilare…non è certo questo che distrugge mente e corpi ogni minuto del giorno, ciò che fa soffrire a tal punto è ben altro, sono altre le radici…
E pensare poi che questa campagna pubblicitaria abbia il patrocinio ed il finanziamento del Ministero della Salute, nella persona di Livia Turco, fa accapponare la pelle, fa rabbrividire…è proprio dal ministero che parte una svalutazione della patologia, che non considera le 5.000 persone che solo in Italia ogni giorno sono costrette a fare i conti con questo “cancro”.
Ancora una volta, e stavolta parte tutto dalla massima autorità in campo sanitario, dal ministero, dal governo, insomma, ci si sofferma soltanto sul corpo, sul peso, svilendo completamente la persona, rendendola un numero, una foto, involontariamente un’icona …… e sempre più scontato è per me pensare alla “CASUALITA’ ” che emerge sul fatto che la maggior parte delle cliniche e dei centri che si occupano di disturbi alimentari e che sono sovvenzionati dalle ASL, quindi dal Ministero, siano basate quasi tutte su un approccio nutrizionale, sulle tabelle dell’indice di massa corporea, su un tipo di alimentazione meccanica, con pasti assistiti, dove il ruolo principale è dato proprio al cibo, là dove invece, a mio parere, è questo a dover perdere di importanza e potere, attraverso la ricerca delle cause che hanno innescato e scaturito tutto questo dolore che porta all’annullamento dell’Io.
Toscani in una dichiarazione ha detto che “l’assurdità è che ci si sconvolge sempre davanti all’immagine e non davanti alla realtà”. Peccato, però, che la realtà è diversa da quell’immagine mostrata che lega moda e tv a delle malattie serie e mortali; proprio come fa giustamente Magritte che raffigura una pipa e sotto scrive”questa non è una pipa”…già, infatti quella è la rappresentazione della pipa e non è la realtà, è come lui vede quella realtà…. Per cui quella rappresentata da Toscani non è la realtà della malattia e per chi come me, purtroppo ci è dentro da tanti anni, può dire che non è neppure il modo più intelligente per portare alla luce una malattia SERIA, una disperazione che si legge negli occhi di chi ne soffre….e se si tratta di “colpire”, di “fare presa”, le strade ci sono, basterebbe solo focalizzare davvero quello che è il vero punto, il nocciolo della situazione….e forse anche essere un po’ più informati su cosa sono queste malattie………ed avere un minimo di sensibilità e rispetto per chi sta male e per chi non è riuscita a vincere questa battaglia contro la morte…. Questo è anche per te, Erika…..sò che sarebbe stato anche il tuo pensiero…!
Grazie Chiara per questo spazio….vi vogliamo bene…Vale e Dalì
“QUESTA è UNA PRESA IN GIRO AL NOSTRO DOLORE”
Purtroppo quando sento parlare di anoressia o bulimia mi arrabbio ferocemente.
Quando se ne parla, se ne parla in maniera superficiale e il problema si riduce in questi termini: “ma le modelle mangiano o non mangiano?? Certo che mangiano!! “ tutto orrendamente ridicolo!!
Non si parla delle motivazioni che hanno portato noi ragazze a non mangiare a rifiutare il cibo fino al coma, alle ossessioni che la malattia porta con se, all’isolamento, al dolore delle persone accanto a noi , all’impotenza , alle difficoltà che incontriamo per trovare un aiuto sincero, efficace, …..non si parla delle conseguenze fisiche, spirituali e mentali della malattia, degli ospedali psichiatrici nei quali veniamo ricoverate a lungo.
Non di parla dei sensi di colpa che ci assalgono quando anche solo beviamo un bicchiere d’acqua in piu’ e a tutte le torture che ci auto infliggiamo per svuotare la nostra anima…..
Nessuno ha capito che è un’altra vita completamente fuori dal mondo reale
Si parla di abolire la taglia 38! Complimenti!! Grande soluzione al problema!!
Oppure si mette in bella mostra una ragazza malata come se fosse una qualsiasi pubblicità del mulino bianco! Complimenti ancora!!
Da persona malata mi verrebbe voglia ogni volta che seguo un dibattito o che leggo articoli ridicoli sulla malattia, di urlare il mio dolore e di denunciare tutti per l’offesa che le loro parole infliggono alla mia anima.
Luigina
Cara Chiara, anch’io ho recepito solo una volontà di strumentalizzazione di quell’immagine e soprattutto, ancora una volta, la profonda ignoranza della gente riguardo i disturbi alimentari. Non esiste l’Anoressia, ma (purtroppo) milioni di anoressiche, ognuna porta con sè la croce del suo dolore, c’è chi la nega , chi la combatte, ma nessuno ha il diritto di banalizzarla riducendola ad un immagine. Quel corpo può far pena, senso, schifo, ma non dice nulla di quello che c’è nel cuore, così come non dice nulla delle sofferenze che portano tante persone ad ammalarsi. Ormai l’ho capito bene: l’anoressia non è un corpo scheletrico, ma un cuore sofferente che non osa parlare ed urla in silenzio il suo dolore.
Soffro di anoressia da quasi otto anni, ti ho conosciuta tra le pagine del tuo libro che per caso trovai anni fa. Continuo il mio cammino e credo sempre un po’ di più nella mia guarigione. Grazie per tutto quello che fai. Con affetto, Maria Letizia
Ciao,sono Lia da Firenze. Scrivo solo poche parole per dire a tutte voi (Romina,Luigina,Chiara,Meg,Vale e Dalì,Ale e tutte quelle che scriveranno) che condivido ogni singola parola delle vs mail. Rabbia,terrore e paura si sono scatenate in me dopo quelle foto (il giorno che l’ho vista non ho dormito). Voglio però dirvi che GRAZIE A VOI,A CHIARA e a chi ha il coraggio di parlare,NON MI SENTO SOLA davanti a tanta IGNORANZA,AVIDITA’ e ORRORE. Grazie ragazze,questa è la dimostrazione che il mondo è pieno di SOLI,pronti a combattere e a reagire. Il mio è un messaggio di speranza,e vorrei che la testimonianza di ragazze come me che stanno BENE da anni,sia utile per chi ancora soffre di queste malattie Vi abbraccio forte
Lia
Non si può prendere la malattia e farle una foto e sbatterla su di cartellone pubblicitario!!Non ha senso!!E sicuramente non aiuta chi ha dei disturbi legati all’ anoressia!Vedere quell’ immagine mi fa star male;ogni volta che la vedo mi vengono in mente tutti i momenti più brutti della mia malattia,tutte le dure lotte per sopravvivere alla vita,tutta la sofferenza che la malattia comporta!!Ma è chiaro!Io ci sono passata!Ma chi ci sta passando o chi è sulla buona strada per arrivare a quel punto?? Per loro quell’ immagine cosa può significare?? Niente di buono!Come dici tu, parlarne è sensibilizzare e non mostrare immagini del genere! La gente muore per queste malattie, tu ci sei arrivata vicina, io pure, ma gli altri, quelli che fanno le foto a queste ragazze, quelli che parlano tanto ” a vanvera” non ci sono passati quindi…Ci sarà sempre da stupirsi su come il mondo strumentalizza qualsiasi cosa, persino una malattia per far business.. La crudeltà e l ignoranza nel mondo in cui viviamo corrispondono all’ aria che respiriamo ogni giorno. La malattia è un mostro solo l’amore può sconfiggerla.
Continua il tuo lavoro e non mollare mai. Sonia
Perfettamente d’accordo con te per quanto riguarda > l’argomento “Sensibilizzazione”! Quella ragazza provoca soltanto l’invidia in chi, purtroppo, non desidera altro che essere come lei. E’ assurdo che si sia ancora così ignoranti al riguardo. L’idea che si dovrebbe diffondere è: SI PUO’ RICOMINCIARE! Tutti sanno a cosa portano queste malattie, non serve sbandierarlo ai quattro venti in maniera così squallida…per le ragazze malate diventa solo una sfida ad arrivare ad essere come lei! Non ho parole… Carla
Ho guardato la foto di quella ragazza distrutta ed ho pensato che così si faceva spettacolo della morte;che si spingevano ragazze malate a guardare il suo povero corpo e ad invidiarlo;che i disturbi alimentari nascono nella famiglia e nell’impossibilità di vivere le emozioni che il mondo ha da dare e tutto questo in quella pubblicità non era minimamente considerato…. la verità è che però non riuscivo a sentire nulla! solo oggi ho riguardato quell’immagine,lo sguardo di quella ragazza,e finalmente si sono sciolti il pianto e le emozioni ed ho sentito la paura,la paura che mi stava facendo prendere le distanze da lei,la paura di riconoscere nell’angoscia di quegli occhi la stessa angoscia e la stessa sofferenza che ho provato anch’io e che sto avendo la fortuna di combattere giorno per giorno grazie a tutte le persone meravigliose che animano il centro dove mi curo. la disperazione,la solitudine,la voglia di annientarsi,sono drammi che distruggono la vita a migliaia di ragazze e se ne può uscire solo imparando ad amare se stesse e la vita. fare scalpore usando l’ignoranza e i luoghi comuni che ancora ci sono sulle malattie legate ai disturbi alimentari con tutto il loro carico di sofferenza,può essere inutile ma anche mortalmente dannoso. Alessia
MI chiamo Elena . Ho 43 anni . Ho sofferto di anoressia più di 10 anni fa (ne avevo 30) e vorrei parlare della pubblicità apparsa di recente di Oliviero Toscani usando le stesse parole che mandai nel 1996 a un noto giornale. Stessa polemica. Stesse modalità. Stesso dolore ed indignazione che provo adesso. La lettera diceva così: “Quando ho visto sulla copertina la fotografia di Stella Tennant (una modella sofferente di anoressia) in tutta la sua magrezza ho risentito tutta la crudeltà che ho esercitato su questo mio povero corpo. Fossi ancora del tutto preda del male avrei guardato affascinata a quelle ossa appuntite da bucare la pelle, alla fragilità di quel petto scarno e mi sarei sentita rafforzata nella mia “follia”. Ora che mi “vedo” veramente ne provo solo paura. MI SORPRENDE LA FACILITA’ CON CUI SPESSO IL DRAMMA DI QUESTA TREMENDA MALATTIA VIENE BANALIZZATO NELLA SEMPLICE RICERCA ESASPERATA DA PARTE DI ADOLESCENTI SUGGESTIONATE DALLE TENDENZE DELLA MODA. IO POSSO PARLARE DI ANCESTRALE ANGOSCIA DI ESISTERE, DI UN ESSERINO IN FASCE CHE “SENTIVA” UNA MADRE FREDDA MENTRE MANGIAVA, DI UNA NEONATA CHE NON E’ STATA TOCCATA DA MANI “CALDE” DA POTER COSI’ “SENTIRE IL PROPRIO CORPO E DA PROVARNE PIACERE: QUALCOSA DI ESSENZIALE PER OGNI ESSERE UMANO. E MI PERMETTO DI DIRE QUESTO QUASI A RIVENDICARE IL DIRITTO DELLE CREATURE DEVASTATE DALLA FEROCIA DELLA MALATTIA CHE AL DI LA’ DI TUTTI I PARERI DEGLI ESPERTI E LE TEORIE DEI MEDIA , SIAMO POI LE SOLE AD AVER IL DIRITTO DI AFFERMARE QUELLO CHE “SENTIAMO” DI FRONTE ALL’ESALTAZIONE DI TANTA MAGREZZA. CERTE IMMAGINI RIESCONO A RAGGIUNGERE LE PIEGHE PIU’ DOLENTI DELLA NOSTRA ANIMA Così finiva. Il ciclo si è ripetuto e si ripeterà. MA SOLO CHI COME NOI HA PASSATO, STA PASSANDO QUESTO PERCORSO HA IL DIRITTO DI PARLARE. UNICO , INALIENABILE. DIAMO VOCE NOI SOLE/SOLI CHE SAPPIAMO . SE C’E’ QUALCOSA DA SPIEGARE LO POSSIAMO SPIEGARE SOLO NOI CHE CE LO SIAMO GIOCATO SULLE OSSA, SULLA NS PELLE, NEI NOSTRI RESPIRI SEMPRE PIU’ PENOSI, AMMESSO CHE POI VOGLIAMO PROPRIO SPIEGARGLIELO A QUESTO MONDO COM’E IL NS MONDO PERCHE’ TANTA SOFFERENZA REGALA ANCHE TANTA RICCHEZZA ALL’ANIMA. MA CHE LA PIANTINO TUTTI GLI OLIVIERO TOSCANI DEL PIANETA!I. LUI PROPRIO PERCHE’ E’ PERSONA TANTO INTELLIGENTE DIMOSTRI DI AVER CAPITO TACENDO, EVITANDO DI USARE QUALCOSA SENZA PENSARE CHE ANDRA’ A FERIRE COSI’ TANTE ANIME DOLENTI . QUESTA RAGAZZA IMMORTALATA NELLA FOTO, HA PELLE ED OSSA E DOLORE MA HA ANCHE UN’ ANIMA BELLISSIMA CHE SI INTRAVEDE SOTTO LA CASSA TORACICA E CHE MERITA SILENZIO, RISPETTO ACCOGLIENZA. NON E’ UN FENOMENO , NON LO SIAMO ANCHE QUANDO LA MALATTIA CI HA TRASFIGURATO. ANCHE QUANDO GLI ALTRI CI GUARDANO COME LO FOSSIMO. NIENTE STORIE, NIENTE SCUSE… MA SENSIBILIZZARE COSA??LA
SUPERFICIALITA’, RITORNA CICLICAMENTE. . E SEMPRE SI E’ LEVATO LO STESSO GRIDO:”E’ UNA PRESA IN GIRO DEL NOSTRO DOLORE” . IN QUESTA SOCIETA’ CHE VIVE DI RUMORE ADESSO DI FRONTE A QUESTO SCEMPIO BASTA….. LASCIATE PARLARE SOLO NOI SE VORREMO FARLO . SONO LE NS ANIME CHE STANNO PARLANDO ATTRAVERSO QUESTI CORPI CONTORTI: MERITANO IL VS SILENZIO, LA VS IMMOBILITA’ IL VS ASSOLUTO RISPETTO. Questo è il mio contributo e sarò felice se la mia voce comparirà sul sito SONO CON VOI CERTAMENTE . COME POTREI ESSERE ALTROVE Un abbraccio a tutte Elena
Non so bene dove mi porteranno queste poche righe che sto per scrivere, tanta è la confusione che ora provo nel pensare a quella infida e maledetta foto che più volte durante questi giorni mi è passata sotto gli occhi.. Non so neanche se riuscirà a farmi comprendere,l’unica cosa certa è che non ho assolutamente intenzione di dedicare parola alcuna al fotografo che l’ha scattata e tantomeno al nostro pseudo ministero della salute il quale si è permesso di dare la sua
benedizione.. non si meritano commenti perchè sarebbe come dargli spazio. Voglio solo prestare attenzione a lei,Isabelle .purtroppo ti odio Isabelle.ti odio perchè stai risvegliando in me l’immenso dolore che voleva piano piano portarmi via dal mondo,che voleva farmi scomparire, morire lentamente. sarebbe stato così facile andarsene senza capire il perchè di tanto masochismo e angoscia è quello che percepisco nei tuoi occhi Isabelle il vuoto!!un vuoto che paradossalmente è un richiamo disperato alla vita.Perchè tu vuoi vivere Isabelle!! Ed ecco che ora subentra l’altro sentire nei confronti di questa ragazza la compassione. E’ fragile e assuefatta dai sintomi del male. E’ persa e smarrita in questo inferno che ora si chiama anoressia,ma poi bulimia e anche binge. perchè sono sempre tutte della stessa maledetta famiglia!! Ora tu Isabelle ti senti forte,poderosa,onnipotente e addirittura ti senti in grado di poter aiutare le altre ragazze come te come me!!Perchè?!cosa hai di diverso??…non hai forse anche tu tanta sofferenza nel cuore? Malattia bastarda addirittura E’ in grado di elargire così tanta onnipotenza da far credere che si possa davvero sovvenzionare gli altri! Ho paura di dire che per te sarà un illusione eterna Isabelle.. come farai a guarire se sei stata così fortemente sostenuta in questo tuo enorme delirio??se chi in realtà dovrebbe tutelare questa schifosa malattia si permette invece di dare l’avvallo alla malattia stessa?è tutto così ingannevole ora chi come me sta lottando per distruggere tutte le finzioni che per anni e anni hanno perseverato nella propria vita abbagli e allucinazioni creati disperatamente al fine di celare una realtà troppo tormentosa e lacerante da essere accettata. GIOIA
Era tanto che volevo scrivere…, mi ripetevo, che quell’immagine non aveva nessun effetto su di me…per non sentire, per allontanare tutto il dolore , il vuoto e la sofferenza che ancora mi lacerano e che ho da subito riconosciuto nel corpo e negli occhi di Isabelle … in quegli occhi…quegli occhi che conosco ….che cercano di sfidare il mondo e se stessa ..e che cercano al tempo stesso aiuto, un aiuto che non ha certo trovato tra le mani avide di un fotografo incosciente ed ignorante o forse solo molto astuto ed egocentrico, ma , la mia attenzione va a Lei e a tutte quelle “Isabelle” la’ fuori che sono sole e allo sbando, senza punti di riferimento Io sono indignata , ancora una volta mi sento ferita , incompresa, affranta…quella foto ha risvegliato in me pensieri , ricordi ed emozioni che pensavo aver rimosso. Fortunatamente io , dopo tanto tanto tempo, ho trovato Mondo Sole,dove mi sono finalmente sentita ACCOLTA e ho riscoperto di poter provare di nuovo FIDUCIA… in qualcun altro,e poco a poco in me stessa… MA tutte loro che sono sole???Quell’immagine , così anoressica di empatia le ha rese ancora più sole e votate al loro massacro Ogni volta che accadono fatti così forti , importanti..sento spingere dentro di me quelle due FORZE…E SO CHE TUTTE VOI MI CAPITE, L’una mi vuole portare verso la distruzione…l’altra verso il SOLE , verso la rinascita..il famoso bivio, ma io ho scelto…ogni giorno è una scelta , difficile, combattuta ma una conquista…Grazie!!! Ti sono vicina Isabelle Lara
Un anno e mezzo fa sono arrivata a mondo sole, stremata e anestetizzata da dieci anni terribili di malattia.. mi hai detto che si poteva guarire completamente che potevo ancora non soltanto vivere ma gioire della vita. Oggi vivo, gioisco ma non dimentico. Ero sola con i miei pensieri distruttivi, ero sola quando massacravo lo stomaco, la gola, il cuore, quando correvo in piena notte per le strade in preda alla disperazione: potevo trovarmi davanti la foto del corpo straziato di Isabelle.. volevo essere così anch’io, volevo vedere anch’io le mie ossa, solo per un attimo però perchè 31 chili non è ancora morte.
Piango quando penso a tutte le ragazze ed i ragazzi soli mentre contemplano l’immagine di Isabelle perchè so quanto è potente la voglia di scomparire.. scomparire,non dimagrire!!
Vi sono vicina,abbraccio forte Isabelle e non smetto di urlare quella stessa frase che è stata detta a me:si guarisce completamente da queste terribili malattie!
Toscani?Non merita neanche mezza parola.
Il ministero della salute?Ascoltate la sofferenza,invece di strumentalizzarla. Giorgia
Cara Chiara, sono Costantina, ho 30 anni, stamattina ho comprato il giornale per leggere l’intervista fatta ad Isabelle. Una storia che purtroppo simile alle tante storie di ragazze che hanno questo problema. Io sono stata malata per ben 13 anni, anoressia e bulimia sono state le ombre del mio cammino di adolescente, sono stata ricoverata, ho sofferto davvero molto e davvero, mi devi credere tutte le volte che ne sento parlare o vedo delle immagini come queste è un pugno nello stomaco. Come hai detto, e ti da la conferma, ancora non si è capito che anoressia e bulimia sono due malattie. le persone a questi due problemi associano il voler essere magra per imitare un modello filiforme, ma non è questo, per le persone diventi una pazza che vuole stare a dieta, che fa un capriccio, che non si accontenta del proprio corpo solo per piacere agli altri. Tu sai meglio di me che non è così dietro l’essere magra o dietro l’abbuffata c’è un malessere interiore profondo, abissale. C’è la rabbia contro il mondo, ma inermi si conduce una battaglia contro se stesse, all’autodistruzione. io oggi sto pagando le conseguenze di tanti anni di malattia, gli strascichi, denti, esofagite con ernia, ferite multiple allo stomaco per aver vomitato anche 20 volte in un giorno, apotonia intestinale con contaminazione batterica, ecc. ecc…. ci sono momenti che la tentazione è forte di ricadere ma ormai io ho il sopravvento. Dopo tanti anni ti rendi conto che la vita è bella e va vissuta. Ma prima di giungere a questo ci sono voluti anni anni di analisi interiore. Io sono con te nel mio piccolo lo sono sempre stata, ti ammiro molto per tutto quello che fai, perchè tu ci sei passata e sai cosa significa. Purtroppo come tutte le cose se non ci passi o non le provi non si può capire. ti abbraccio forte Cocco.
E’ terribile, terrificante! Appena ho visto l’immagine della campagna di “sensibilizzazione” ( o almeno così continuano a chiamarla) mi è venuto un groppo allo stomaco perchè ho risentito vivo quel dolore che si ha dentro quando soffri, la paura, e il brivido che attraversa la pelle mi fa ricordare come stavo, e nella foto di Isabelle rivedo il mio viso di poco più di un paio anni fa spaventato, alienato, sofferente fino a essere io stessa l’immagine di quella morte lacerante a cui ti spinge un sintomo e una patologia tanto violenta. E poi mi salta all’occhio quasi immediatamente la posa studiata in un cui è stata messa questa ragazza: una posa da modella, una posa che Toscani ha voluto definire “sensuale”: e così ancora una volta l’aggancio al mondo della moda, questa recidività per cui cadono le braccia dopo tutti gli interventi che si cercano di fare a destra e a manca per far capire cos’è davvero questa patologia, per far capire che non sei stupida quando stai male, che non vuoi diventare una modella, ma è qualcosa di mooolto più forte e mooolto più inconsapevole inizialmente. E io ero sola quando stavo male, e non capivo bene cosa succedeva in me all’inizio e anche per questo decisi di aprire un blog..e sapevo bene dove andare e cosa cercare in internet, e di immagini e foto come quelle di isabelle era già pieno e tutto ciò amplificava il sintomo e la mia “grandezza interiore” di forza malata, ora: era necessario tapezzare le città di Italia con tutto ciò?era necessario rischiare con questa assurda “campagna” di peggiorare la situazione di tante ragazze che già soffrono immensamente e rischiano la morte ogni minuto della propria vita? Perchè è così: si MUORE! Era necessario tutto ciò, usare la sofferenza di una ragazza allo stremo delle sue forze e del suo dolore perchè così fa bello che una casa di moda faccia vedere che sia simil-interessato al problema e guadagnarci pure sopra? Mi fa schifo! E’ così che si pensa di sradicare un problema tanto dilagante? Se è così, siamo indietro, moooolto indietro! E la cosa si aggrava ancor più poichè è stato approvato il tutto dal ministero della salute! Inoltre è terribile che dietro a tutto ciò si siano fatti commenti del tipo: è una ragazza di tot kg, ha alle spalle tot anni di sintomo, è arrivata a pesare tot…. ecc….. per quanto ancora bisognerà pesare in kg questo dolore incommensurabile? Questo è un ulteriore aggravante per chi di numeri di kg, bilancia, e anni di dolore ci vive ogni giorno! Per fortuna oggi so che nel mondo esiste anche la vita (perchè prima pensavo che esistesse la malattia a vita!) e auguro a Isabelle e a tutti coloro che soffrono nel silenzio di poter incontrare nella propria vita delle persone che le sostengano, che le insegnino giorno dopo giorno e passo dopo passo ad assaporare il gusto inebriante della vita, il profumo della gioia viva, la libertà dal sintomo e la pace dai rancori! Grazie MondoSole! E che questa campagna non demoralizzi nessuno a perdere le speranze della VERA Sensibilizzazione!!!!! Si continua!!!! Elisa D.
SENSIBILIZZAZIONE? E’ questa la SENSIBILIZZAZIONE? Usare il dolore di una persona utilizzando un mezzo pubblicitario capace di arrivare ovunque…? Qual è il fine di queste persone che hanno creato questa pubblicità ? AIUTARCI (?) O mostrarsi solo apparentemente grandi e sensibili verso un problema del quale, in realtà , non ne conoscono nemmeno lo 0,1%. Si, forse è questo: risultare agli occhi del mondo sensibili e attivi verso un problema molto attuale, ma se vogliamo, per chi ne sa un più di più, storico. Ma questa non è SENSIBILIZZAZIONE. E’ un voler utilizzare il dolore degli altri per diventare ancora più grandi e importanti agli occhi della gente. NON CI AIUTATE COSI’!!! Mi rivolgo a chi ha il potere di entrare nelle case di tutti attraverso i mass-media: tv, giornali, radio, pubblicità . Il DOLORE che abbiamo dentro è grande: NON si più STRUMENTALIZZARLO così!!! Se vi ritenete sensibili a questi problemi e informati , cercate di farlo in modo sano ed in maniera completa. Si tratta di malattie MORTALI: ANORESSIA-BINGE-BILIMIA. Parliamone, ma SERIAMENTE. A chi si sofferma ancora sull’aspetto MODA… E’ vero che la moda, le sfilate, la pubblicità di modelle hanno tempestato il 20° secolo, ma NON SONO GENERATRICI di queste malattie. Mi spiego: se come si dice, una persona si ammala perchè¨ si ispira ad un modello, quando raggiunge i canoni di quel modello dovrebbe fermarsi no? , perchè ha raggiunto quello che voleva?…e invece no…non riesce….perchè? Perchè la moda e dico la MODA NON C’ENTRA ma esiste ben altro!!! IL DOLORE!!! Un dolore interiore immenso che porta quella persona a non riuscire a fermarsi, ad annullarsi, a scomparire sempre più. Soffermiamoci su questa parola: DOLORE INTERIORE. A cosa serve quell’Immagine? E’ un’offesa grande per chi conosce quel reale dolore!! Un dolore che ESISTE a prescindere dal peso! Basta pensare: ANORESSIA-BINGE-BULIMIA sono tutte malattie che hanno un comune denominatore: la SOFFERENZA, il DOLORE. Ed è su questo dolore che bisogna focalizzare l’attenzione, mi capite? Tutte le altre cose di cui si parla ( moda, taglie, bellezza,ecc) orbitano attorno ad esso, fanno da contorno ma non sono i punti principali su cui soffermasi, ma sui quali, purtroppo, ci si continua a soffermare considerandoli ancora come responsabili di queste malattie. A tante ragazze sole che conoscono questa grande sofferenza vorrei dire: RAGAZZE E’ POSSIBILE FARCELA!!! E’ POSSIBILE RAGGIUNGERE QUEL BENESSERE INTERIORE! Chiedete aiuto! Cercate! Esiste chi lo fa in modo serio e con il cuore! Io l’ho trovato! Cate.
L’immagine della pubblicita’ di Toscani mi è capitata sotto gli occhi una settimana fa’, sfogliando il giornale.. Tremenda!!!! ho pensato e mi e’ tornato alla mente quel dolore, quel periodo di grande sofferenza della mia vita…il disagio, la solitudine, il mio sentirmi “sbagliata”. Mai avrei pensato di poter arrivare ad oggi e sentirmi bene ed è doloroso e motivo di rabbia pensare che tantissime ragazze tutt’ora ne soffrono, sono in balia della malattia, come la me di allora, e tutt’intorno ci sia tanta ignoranza, tanta superficialita’ e allo stesso tempo tanta presunzione di sapere in merito… Quell’immagine di morte piu’ che sensibilizzazione mi sembra una forte provocazione e non vedo come possa essere d’aiuto a tante ragazze che soffrono. E’ un’immagine che vista nell’ottica della malattia porta inevitabilmente ad un confronto, e in quel meccanismo e in quegli schemi di morte della m ente anoressica, dove fondamentale è esprimere dolore, non puo’ essere altro che un modello da seguire.- E’ piu’ magra di me! – avrei pensato un po’ di anni fa’ , non, – e’ una persona che ha bisogno di aiuto!!!Non aveva alcuna importanza l’essere bella o lo star bene, piuttosto c’era un forte piacere nella sofferenza. Non riesco a comprendere con quale consapevolezza, Isabelle possa aver deciso di stare su quelle foto e che beneficio lei stessa ne possa trarne Tremendo pensare che possa essere stata “usata” senza rispetto alcuno del dolore che c’e’ al di la’ del suo corpo. E soprattutto dov’e’ il messaggio di speranza in quell’immagine di morte???!!!! Silvia
In questi giorni non si fa altro che parlare della photo “shock” di O.Toscani scattata per la casa di moda “Nolita”che,a suo dire,intende sensibilizzare la gente verso le patologie alimentari. Secondo suddetta pubblicità l’immagine di un corpo “deformato” e “straziato” dall’anoressia sensibilizzerebbe di più la gente ;e ai tre milioni di persone che soffrono di queste patologie non ha pensato? Il vedere ossa così sporgenti e spigolose,guance così incavate non aiuta di certo chi sta soffrendo di queste patologie a voler guarire, al contrario le invoglia e le incoraggia solo a raggiungere quell’ideale di magrezza che tanto cercano e desiderano.
Bisogna portarle verso la vita,non verso la morte! Non è proprio questo il modo migliore per sensibilizzare la gente su questo tipo patologie;così si sta solo strumentalizzando il dolore di una donna che si illude di poter aiutare chi sta soffrendo con la sua testimonianza. Ma sa bene anche lei in fondo di cosa stiamo parlando! Fare un’adeguata propaganda,raccogliere fondi,aprire nuovi centri di cura può veramente dare un aiuto concreto e sensibilizzare verso questo tipo di patologie così”potenti” e “sottovalutate”. Non bisogna permettere che la vita di milioni di uomini e di donne venga ancora distrutta da queste devastanti patologie, perchè si può guarire completamente da queste patologie e ritornare a vivere. Adriana
Lettera al Direttore pubblicata dal Giornale mercoledì 3 ottobre 2007 Con la fotografia della modella anoressica il fotografo Toscani ha replicato il rozzo intervento di mesi fa alla trasmissione 8 ½, allorché demonizzò le madri delle ragazze anoressiche. L’immagine costruita in studio secondo i criteri del marketing con l’intenzione di colpire le emozioni è banale perché priva di spontaneità e di pathos: disgusta, non com-muove. Le espressioni di plauso alla fotografia da parte del ministro Turco confermano come le sue esternazioni siano prive delle necessarie componenti di prudenza, competenza scientifica e capacità ermeneutica dei fenomeni. Si sono preoccupati, i nostri, degli effetti dell’immagine sui soggetti più sensibili alla loro rappresentazione corporea, le ammalate? L’immagine brutale fonde la malattia con la persona, e ciò è totalmente falso: una persona anoressica è e resta una persona con qualità e risorse, la cui responsabilità verso la malattia devastante si riduce alla modalità con cui la affronta. C’è chi sarà indotta ad una emulazione spietata dell’immagine che dà notorietà e denaro alla modella, e chi, impegnata nella guarigione, si sentirà lesa nella sua dignità personale e spaventata dalla possibile identificazione che farà di lei con quell’immagine chi la conosce superficialmente. Bene ha fatto Il Giornale a non pubblicare la fotografia. Questo è il nostro tempo, dove molti adulti che tacciano i giovani di vivere di sole sensazioni non hanno molto d’altro da offrire loro. Dott. Maurizio Bosio, Presidente dell’Associazione Eumenidi per l’anoressia. Ringrazio il Dott. Bosio. ChiaraSole
non ho parole riguardanti qst tema o meglio : ci sarebbero tante cose da dire ma penso ke la comprensione di chi ci ascolta sia minima…. vorremmo gridare al mondo intero di quanta sofferenza c’ e’ dentro a chi soffre di qst patologie …. vorrei poter essere in grado di avere una penna magica per poter scrivere il dolore ke si prova…. DIO solo sa quanto male fa l indifferenza di chi ci circonda….un indifferenza a volte non voluta ma proprio xke’ non c’ e’ in qst persone un disturbo mentale ( X fortuna forse x loro)ke le renda piu’ sensibili verso qst male….abbiamo sempre bisogno di dimostrare tutto….tutto cio’ ke ci circonda anke il male ….ma qst male ke e’ un male psicologico non ha dati scritti …. il dolore non lo scrivi…non lo disegni…non ha colori e neppure forme… c’e’ e basta…le emozioni e nemmeno i sentimenti puoi trascrivere su un foglio bianco xke’ ci sia comprensione dall’ altra parte…. fidarsi degli altri e ‘ sempre piu’ difficile quindi pensare ke un essere umano “voglia” scomparire dalla faccia della terra xke’ ha troppo AMORE e SENSIBILITA’ verso il prossimo e’ a dir poco ASSURDO!!!!! Simona