Natale, disturbi alimentari: Sopravvivere al Natale (riflessione)
Natale non è solamente il 25 Dicembre, ma è un intero lungo periodo. Ogni anno, per svariati motivi, comincia sempre un po’ prima. I generi alimentari Natalizi a volte si trovano già in estate.
Questo momento è molto difficile per chi soffre di disturbi alimentari.
Ricordo i miei Natali pregni di sofferenza, quando ero malata. Sono stati sempre faticosi, dolorosi, autodistruttivi e ricchi di incomprensioni.
Natale, oltre al valore religioso, porta con se tanti altri significati.
Oltre all’aspetto alimentare, a Natale si respira nell’aria una sorta di dovere: quello di dover essere felici “per forza” e in armonia con tutti e a tutti i costi. Certo che quando questo sentire non lo si avverte non è tanto facile far pace con se stessi e quindi anche con gli altri… non lo è per niente!!!
Girare per le strade e vedere persone abbracciarsi, luci colorate, pacchettini, regali, dolciumi, persone che sgranocchiano cibi prelibati spensieratamente, famiglie che si amano… ebbene tutto questo e molto di più, mi rattristiva moltissimo.
Mi faceva odiare tanto il Natale, neanche io capivo bene il perché… ovviamente buttavo tutto sul cibo come sempre. Era sempre colpa dell’aspetto sintomatico: del mangiare, del dover stare tante ora a tavola. Sicuramente, avere tanta della mia “droga” a disposizione non aiutava, ma il punto vero non era quello.
Per quanto mi riguarda, il fatto era che dovevo festeggiare la vita quando non ne è avevo alcuna voglia, quando la vita, per me, era solo sofferenza.
Ovunque era pieno di luci e tanti colori, in me c’era solo nero… il nero dei dca e della depressione. Dovevo stare con la mia famiglia, tutta la mia famiglia, ipocritamente, sapendo che gli equilibri interni erano assolutamente precari. Quel dover essere felice mi pesava tantissimo. Tutto non doveva essere rovinato da nulla, tutto apparentemente “perfetto”.
E, puntualmente, non reggevo e mi rifugiavo nel mio amato e odiato cibo.
Oggi scrivo questo post, perché già da anni, mi adopero come posso, affinché le persone che soffrono di questo male incredibile si diano la possibilità di scoprire il natale senza le vesti del dovere.
So che molte delle sensazioni che ho scritto qua sopra e tante altre che non ho scritto sono a comuni a chi soffre di disturbi alimentari, ma quello che dico è… perché il Natale deve essere per forza brutto perché lo è sempre stato? Per un anno, e non solo, può essere all’insegna di se stessi.
Della propria riscoperta o scoperta. Quella nascita può coincidere con la propria, con una scelta tanto importante quanto lo è la lotta per vivere. Quanto lo sono far cadere le maschere e scegliere di essere anziché dover essere. Questo Natale ognuno può regalarsi la possibilità di chiedere aiuto, o chi già sta seguendo un percorso di rilanciare la propria motivazione con tutta se stessa.
Io vi dico che è possibile vivere il Natale senza pensare che sia un dovere viverlo perché tutti se lo aspettano da noi… e che tutto va al di là del significato stesso che istituzionalmente ha: ognuno può dare il significato proprio a questo periodo.
Può pensare di scegliere di assecondare i propri desideri… di darsi un’altra chance con tutto l’aiuto necessario.
Questo è il mio augurio per questo Natale e cioè di seguire te stessa/o!
Io ci sono!
ChiaraSole