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La prova costume?!?!?!

by ChiaraSole

La prova costume?!?! Quando siamo alla vigilia dell’estate, o comunque in estate, tutto comincia a rimbombare fuori e dentro di noi. I sintomi diventano ancora più disordinati e l’umore è profondamente caratterizzato da una stanchezza fatta di alti e bassi: sempre meno alti e ancora più bassi.

Durante l’anno, quando si sta male di queste terribili patologie, esistono periodi particolarmente complessi: questo è uno di quelli. Lo potremmo chiamare LA VIGILIA DELLA PROVA COSTUME. Eh si… perché tutto diventa un esame, una prova appunto. Tutto e tutti pronti a dover dire se “io” VADO bene e se SONO ABBASTANZA PERFETTA. Una perfezione irraggiungibile che porta ad una sensazione di ineluttabile morte interiore.

ESISTO SENZA ESSERCI perché come sono non (mi) vado bene. Ma cosa non va bene in realtà?! Il mio corpo o qualcosa che vive dentro di me?! Che vive nutrendosi di me?! Il mondo intorno crolla, frana, scoppia, in tutti i sensi ed io mi sento ancora più in colpa per un male che penso di essermi creata, mentre c’è chi sta male davvero. Ebbene… ammalarsi non è una colpa! Avere dei problemi non lo è e scegliere di chiedere aiuto e di curarsi è il primo passo per voler risolvere tutti questi problemi infiniti!

Questo periodo travolge le emozioni in ogni modo, ci si sente più stanchi, ma questo vale per tutti. Solo che, per chi vive un disagio che punta al controllo di ogni sensazione, risulta molto difficile accogliere il cambiamento del sentire e si punta subito a qualcosa che possa anestetizzare e quindi fermare quella sensazione nuova.

Proprio a causa della così detta “prova costume” ci si rende conto di quanto possa essere terribile il sintomo alimentare (tutti i tipi di sintomi dalla restrizione schematica all’eccesso) e ci sono persone che scelgono di intraprendere dei percorsi chiedendo finalmente aiuto, mentre altre si arrendono alla potenza sintomatica e cominciano l’ennesima dieta dimagrante cedendo ad allettanti pacchetti convenienti.

Qualche giorno fa ascoltando la radio ho sentito un annuncio pubblicitario di un centro dimagrante che prometteva la perdita di 10 chili in 24 giorni. Ogni giorno, arrivano in e-mail decine di proposte con nuovi prodotti che promettono miracolosi risultati. Chi soffre di disturbi alimentari è inevitabilmente indeciso tra iniziare un percorso di cura o dar retta al miracolo dimagrante. E’ molto difficile quando si è nel pieno della malattia interiorizzare che in realtà quello che si cerca di far dimagrire non è il proprio corpo, bensì qualcos’altro.

Quante volte ci siamo ripetuti che una volta dimagriti saremmo stati bene/felici, eppure non è mai stato così. “ancora un paio di chili”… Perché quello che si vuole “perdere” non è fuori, ma dentro!

ChiaraSole

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