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l’iperattività nei disturbi alimentari DCA

by ChiaraSole

l’iperattività nei disturbi alimentari DCA

non è impossibile arrivare al benessere

l’iperattività nei disturbi alimentari DCA: Mi chiamo Francesca R., sono originaria di Terni e, sono arrivata a MondoSole inconsapevole di quello che poi sarebbe stato il mio percorso, scoraggiata anche dai miei tentativi di cura precedenti non riusciti, non credevo assolutamente si potesse guarire da questa tipologia di malattie ma solamente conviverci invece, una volta fatto il colloquio con Chiara, ho ritrovato quel filo di speranza che mi diede la forza di tentare di nuovo, grazie alle sue parole, allo sguardo di chi sa cosa significa vivere nel buio per tanti anni.

Soffro di disturbi alimentari da tanti anni, inizialmente emersi con l’anoressia, successivamente evoluta in binge eating, accompagnato sempre da una fortissima iperattività ma tra alti e bassi ero sempre andata avanti fino a quando pochi mesi dopo aver realizzato quello che reputavo il sogno della mia vita, l’obiettivo da raggiungere per avere la serenità, ed essermi sposata, sono crollata, non reggendo una situazione che era più grande di me… io ancora “bambina” non sono riuscita ad affrontare una vita adulta.

Con il trascorrere dei mesi del percorso ho capito come il sintomo fosse in realtà solo la punta dell’ iceberg, la parte superficiale, evidente che però racchiudeva un mondo ed ho imparato anche a concepirlo come un campanello di allarme nei momenti più difficili.

Tante sono state le motivazioni, gli incastri, le sfumature che mi hanno portato a manifestare il mio disagio tramite i sintomi partendo dalle mie epilessie.. mai accettate, mai volute, sempre rifiutate.

All’età di 10 anni, il giorno dopo del mio compleanno, ebbi la prima grandissima crisi epilettica tanto da svenire e non riprendermi per tanto tempo, i miei genitori mi portarono di corsa in ospedale e da quel giorno cominciò il calvario per trovare una cura adatta alle mie epilessie,le attenzioni non mancavano, sono stata super protetta e trattata come una bambina “diversa” almeno io l’ho percepito così, tanto poi nel tempo da farmi sentire perennemente non in grado di fare niente da sola, di dover avere sempre qualcuno che mi accudisse di conseguenza il senso di inadeguatezza e di inferiorità. In realtà poi ho capito anche quanto a parole dicevo di non volerle quando invece nei fatti le usavo per ricevere attenzioni e facilitazioni.

I miei genitori non sono stati mai un’autorità per me in quanto ogni cosa che io chiedevo la risposta era si perchè io ero “malata”, una volta entrata nel mondo del lavoro a causa di questo però ho fatto molta fatica ad accettare di avere dei doveri, di dover rispettare delle regole, di non poter fare di testa mia come ero stata sempre abituata a fare.

Come per tutti anche per me la mia storia personale ha influito moltissimo sulle mie scelte sentimentali andandomi a cercare persone che non mi volevano o non mi dimostravano il bene che mi volevano e io le inseguivo allo sfinimento come ho sempre inseguito mio padre, essendomi sempre sentita in secondo piano rispetto a mio fratello che lo vedevo prediletto da mio padre.

Ora sento di stare bene e di aver cominciato già da un po’ a far pace con me stessa avendo anche le idee molto più chiare sul mio vissuto e su tutto ciò che i vari sintomi andavano a tappare, concedendomi la possibilità di vivere le emozioni belle o brutte che siano senza cercare di gestirle ma semplicemente accogliendole.

MondoSole mi ha aiutato anche a costruire un rapporto sano e maturo con mio marito visto che fino ad oggi è stato inquinato da troppi fattori derivanti dalla mia malattia e da alcune sue situazioni personali che però stiamo affrontando insieme.. la nostra coppia è veramente rinata o forse nata per la prima volta dopo l’inizio di questo meraviglioso percorso.

Ovviamente il mio cammino non finisce qui, molte cose sono cambiate in tutte le sfere della vita ma ovviamente alcune sono ancora in fase di “digestione” e metabolizzazione, ma il passo + importante è stato concedermi di cominciare a vivere.
GRAZIE

Francesca R .

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