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Ipersessualità, bulimia sessuale, dipendenza da sesso

by ChiaraSole Ciavatta

Ipersessualità, Bulimia Sessuale, dipendenza da sesso: Il sesso come sintomo

Vorrei affrontare un tema molto delicato, complesso e difficile.

Sappiamo che tutto può diventare anestesia. Ogni cosa diventa fonte di dipendenza quando di base esiste un disagio che risulta schiacciante, invadente,invalidante, massacrante. Quel disagio viene inconsciamente colorato con qualcosa che dona una forte adrenalina di piacere, la quale provoca grande dipendenza.

In questo modo si decide quando sentire e cosa. Abbiamo spesso sottolineando che i disturbi alimentari frequentemente si accompagnano ad altri sintomi.
I termini anoressia e bulimia si sposano bene a tante problematiche. Iniziano ad essere di uso comune. Nella mia personale storia ho conosciuto queste terminologie adattate non solo al cibo.

La compulsione, ha varie forme, anche quella sessuale, dell’ipersessualità o bulimia sessuale: essere dipendenti dal sesso. Leggerete di seguito la testimonianza di un persona speciale che fa parte di MondoSole, la ringrazio fin da subito per essersi aperta pubblicamente:

“Il retrocopertina del diario segreto dei miei vent’anni è costellato di nomi maschili. Accanto ad ogni nome un segno.
Blu: bacio. Rosso: rapporto completo.
Se dovessi dire a chi appartengono quei nomi sarei in difficoltà…ma il titolo di quella pagina è chiaro: “Gli uomini della mia vita. Sono un’amante seriale (La collezionista)!!”
Ricordo che iniziai a compilare la lista pensando che sarebbe stato un modo per non dimenticare le mie storie, poi col tempo godevo nel vederla sempre più lunga, sempre più piena, come un cacciatore che segna le tacche sulla cintura.
Guardarla significava dire a me stessa che avevo un valore dato che tutti quei ragazzi mi avevano degnato della loro attenzione, come se ognuno potesse essere un tassello nella costruzione della mia identità. Era solo l’inizio della mia bulimia sessuale.
Ricordo le serate che venivano dopo giorni interi passati in casa a mangiare e vomitare, in cui uscivo e, aiutata dall’alcool, cercavo conferme continue negli sguardi maschili, ma gli sguardi non bastavano, gli approcci nemmeno e io volevo di più, di più, di più…qualcosa che potesse colmare quel senso di vuoto che il cibo e l’alcool non erano stati in grado di riempire.
Cercavo nel sesso quello che non trovavo in me stessa: l’autostima, l’amore, la voglia di vivere per me e per me sola. Perché dietro alla facciata di “Serial-Lover” che io mi dipingevo addosso, ogni volta che andavo a letto con qualcuno, nella mia testa immaginavo che quel ragazzo sarebbe stato giusto, e che il mio comportamento così “facile” sarebbe stato apprezzato perché sinonimo di una mentalità aperta.
Ero convinta che avere un atteggiamento sessuale libero potesse essere la chiave per essere amata. Praticamente credevo di dovermi vendere.
Naturalmente non trovai che storie da una notte ed una situazione abusante.
Poi, dopo un lunga pausa dovuta al matrimonio, avvenuta la separazione, la discesa è stata ancora più veloce e massacrante.
Riconobbi finalmente di soffrire di bulimia sessuale (avevo già 29 anni), ma non sapevo come sfuggirvi. Ricoveri sbagliati, medicinali in eccesso e alcool fecero il resto, tanto che contrassi il Papilloma Virus e fui perfino costretta ad abortire.
No. Non mi proteggevo.
Avevo paura a chiederlo, perché in quelle situazioni ero totalmente sottomessa, nonostante “giocassi” ad essere divertita. Non riuscivo a dire “no”. Mi sembrava di non poterlo fare, perché se avessi detto “no” cos’avrebbero pensato di me? Eppure dentro di me talvolta lo urlavo. Solo non usciva dalla mia bocca.
La paura più paralizzante della mia vita la provai quando feci i test HIV…ho avuto rapporti veramente rischiosi.
Ho forse infatti cercato nel sesso, oltre che un surrogato d’amore, anche la forma punitiva che avevo conosciuto nel rapporto con i miei genitori.
Io in quei momenti non ero degna di stima, ma di maltrattamenti, di parolacce, perché quello era l’amore che conoscevo.
Quando ho iniziato a lavorare terapeuticamente su tutti gli aspetti della bulimia alimentare, la sessualità è stato un punto determinante, e lo è tutt’ora.
La bulimia sessuale ha una doppia faccia malvagia perché per qualche secondo dona l’ebbrezza dell’onnipotenza sull’altro sesso, per poi far sentire un enorme, incolmabile vuoto.
Ora non ho bisogno di dimostrare nulla a nessuno, e addirittura il sesso è diventato un nodo talmente forte che temo i rapporti. Sogno sì di fare l’amore con qualcuno che amo…ma nel tempo, negli anni, il desiderio si è talmente “sporcato” che faccio fatica perfino a capire chi desidero.
Il parallelismo col cibo è paralizzante: in una vita trascorsa ad abbuffarsi e vomitare, o ad affamarsi, si ha bisogno di tempo per imparare a conoscere i propri gusti. Assaggiare invece che divorare, degustare invece che ubriacarsi.
Ho paura, la mia emotività è fragile, ma credo che la fretta che mi ha sempre accompagnata debba… aspettare.”

Francesca

Invito a leggere:  Che cos’è la dipendenza sessuale ipersessualità?

SESSUOLOGIA MONDOSOLE  “Sex Rehab”

(Servizio di Consulenza e Riabilitazione Sessuologica, individuale e di coppia)

 

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