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I disturbi alimentari, i sintomi alimentari in realtà cosa sono?

by ChiaraSole

I disturbi alimentari, i sintomi alimentari in realtà cosa sono: In Generale, i sintomi, tutti i sintomi, sono una dipendenza, sono l’espressione di un profondo disagio, sono dolore, sono paura, sono resistenza alla crescita, sono rivoluzione, sono rifugio e protezione. Questi sono  il tentativo di riempire un immenso vuoto dovuto alla propria storicità traumatica. Questi sintomi autodistruttivi sono anche una comunicazione non verbale per urlare tantissime cose personali dell’individuo… già… proprio perché le cause, non sono mai una sola, sono molto personali e tante, tantissime.

Inoltre i DCA cercano di sedare/anestetizzare le emozioni sia brutte che belle, perchè non controllabili ne gestibili, ed è proprio per questo che avviene una vera e propria cristallizzazione della crescita…. Da qui il “tutto e subito” e “l’essere scostanti”, ad esempio.

Essere affetti da DCA significa che la persona ha come un feroce mostro dentro che non sente ragioni, ha delle sue REGOLE che sono insindacabili ed estremamente severe e, se vengono “trasgredite” si avverte un drammatico senso di colpa. Dentro di se si ha un vero e proprio dittatore. Chi soffre di disturbi alimentari pensa di avere il controllo fino ad arrivare ad un senso di onnipotenza, ma è la malattia a controllare la persona stessa, quindi possiamo parlare di illusione di controllo. Alla luce di tutto questo nulla è risolvibile da soli, con la sola forza di volontà, con l’intelligenza o, come alcuni dicono, con lo sport (spessissimo parte integrante della patologia stessa). Le malattie gravi hanno bisogno di una cura specifica.

Frasi del tipo… “piuttosto che mangiare, perchè non vai a fare una passeggiata o ti fai un bel bagno caldo per rilassarti?” Non hanno alcun senso, ne possibilità di essere accolte, perchè la compulsione alimentare è più forte di tutto, potente, feroce, cattiva…. una persona non può scegliere liberamente se mangiare/abbuffarsi o no… perchè la malattia le ordina CHE DEVE!!!! E A QUALUNQUE COSTO… rubando, dicendo bugie, ecc…

Chi ne soffre sente inconsciamente di avere una vera e propria identità come a dire ad esempio: “se non sono bulimica (anoressica, ecc…), allora cosa sono?!?!” Paradossalmente, nonostante l’infinita sofferenza, esiste un forte godimento e adrenalina che, appunto, si alternano al dolore, ai sensi di colpa

I disturbi alimentari inquinano tutte le sfere della vita (sociale, lavorativa, affettiva, familiare, sessuale…….) e non “solo” gli oggetti sintomatici: cibo, corpo ecc.

Inoltre si pensa che siano nuove malattie, ma in realtà esistono da sempre.

Gli oggetti sintomatici sono principalmente cibo e corpo. Corpo come strumento per manifestare un disagio psicologico (cercando di far vedere il dolore), il corpo diventa teatro di un disagio profondo, mentre il cibo viene svuotato dalla sua funzione nutritiva per diventare oggetto di rifiuto e di espressione di conflitti e tensioni, diventando un escamotage per gestire e risolvere le difficoltà legate a diverse sfere che caratterizzano la vita dell’individuo.

Sono malattie fatte di schemi, rituali, numeri: cm, chili, grammi, voti, ecc…

Si vivono sbalzi umorali praticamente continui e fortemente destabilizzanti per se stessi e per chi vive accanto a chi porta il sintomo evidente.

Molto spesso il primo sintomo è la dismorfofobia e cioè l’alterazione dell’immagine corporea. La percezione che la persona ha del proprio aspetto, ovvero il modo in cui nella sua mente si è formata l’idea del suo corpo (interamente o di specifiche parti) e delle sue forme, influenza la sua vita più della sua immagine reale e questo indipendentemente dal peso specifico: allo specchio si vede il dolore, la confusione, la paura e tante altre cose e situazioni, in poche parole si materializza sul corpo ciò che si avverte dentro…. Da qui cominciano diete restrittive per far dimagrire quella drammatica sofferenza.

È molto frequente che si passi da una forma sintomatica all’altra in base al momento emotivo che la persona sta vivendo e che si uniscano anche ad altre forme di dipendenza come quella affettiva, sport compulsivo, alcool, droga, bulimia sessuale, shopping compulsivo, gioco d’azzardo, ecc.

Aggiungo, come pensiero personale, un profondo rammarico per il fatto che ancora oggi non sono malattie socialmente riconosciute, che non gli è stata data ancora la doverosa dignità.

Non sono malattie di serie B. Ci sono malattie che partono dal corpo e devastano la mente e viceversa, le malattie gravi non sono mai di serie B … a maggior ragione se coinvolgono 3.500.000 persone (e quindi famiglie) e ogni anno 150.000 decessi solo in Italia. L’anoressia è prima causa psichiatrica di morte in Italia e seconda subito dopo gli incidenti stradali.

Inoltre mi trovo spesso a parlare di questi mali e pare che in molti si sentano di poter dare un’opinione in merito, c’è chi dice. “no no, secondo me non è una malattia!” Ci sono cose non opinabili: il manuale diagnostico (DSM) le classifica come malattie psichiatriche. Va da sé che è un dato di fatto.

Aggiungo che questi mali non hanno età (dai 3 ai 61 anni), non hanno sesso, non hanno identità di genere né ceto sociale.

Sono a tutti gli effetti mali invisibili!

Desidero raccontare un aneddoto. Due ragazze, che erano a conoscenza che alcune persone presenti soffrivano di queste patologie, si sono guardate e la prima ha detto “certo che non si direbbe” e l’altra le ha subito risposto: “anche per questo sono malattie così cattive!”

MAI SOTTOVALUTARE, SMINUIRE O GIUDICARE CIO’ CHE NON SI CONOSCE!

ChiaraSole Ciavatta

 

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