Ho 49 anni e soffro di binge eating da tutta la vita. Ho capito e scoperto da poco di soffrire di questa grave malattia.
Ora sto procedendo con il mio percorso di cura…
H o imparato che i disturbi del comportamento alimentare sono malattie poco conosciute, gravi e molto sottovalutate… in primis da chi ne soffre e poi, purtroppo, dal mondo in generale.
Ho imparato che per chi ne soffre, Il cibo è una dipendenza devastante… Oppure un mostro che ti divora…
Ho imparato che i disturbi alimentari non sono solo cibo, perché il cibo è ‘solo’ la punta dell’iceberg, sotto il quale, c’è un mondo di solitudine, di dolore coperto da maschere, sorrisi a volte spenti e, troppi troppi: “va tutto bene”, “La so controllare”, “io non sono malata/o”.
Un mondo sommerso e molto controverso, di “guardami ti prego”… “Non guardarmi”… “perché non mi vedono?”… “Perché non vado bene?”… “Vorrei sparire”… “ancora un kg”… “Non toccarmi”… “Abbracciami”.
Vuoti infiniti… riempiti con il cibo, o con l’assenza di cibo…
E la cosa più difficile, è, chiedere aiuto, perché si pensa di dare fastidio… di non meritare… o di non averne bisogno… di poter fare da soli…
Intrappolati in un ciclo infinito di auto-critica e auto-giudizio.
Una lotta continua, dove ci si identifica erroneamente con un numero sulla bilancia… dove l’identità di una persona è legata ai numeri: peso, grammi, centimetri, calorie…
Vorresti essere perfetta/o… ma perfetta/o secondo chi? E per cosa?
Come se, per meritare Amore, fosse necessario raggiungere una perfezione inesistente…
Perché alla fine, la ferita profonda è che si pensa di non meritare Amore…
Come se l’Amore andasse meritato, e non generato, vissuto, accolto…
Ogni giorno bisogna nutrirsi, quindi ci si confronta quotidianamente con le proprie paure e spesso non si trova un modo per superarle…
Per questo chiedere aiuto è un grande passo verso la guarigione ❤️
Lara