Dopo quanto ho vissuto personalmente è da tempo che rifletto sul rispetto dell’infanzia. Riflessione: E’ da diverso tempo che porto avanti un percorso introspettivo che mi ha dato la possibilità di poter giorno dopo giorno essere libera di scegliere, andando oltre il mio passato perché l’ho attraversato, ri-vissuto e non cancellato), a traumi che mi hanno tolto la parola e l’ossigeno per diversi anni, tanti, troppi direi. E’ già da un po di tempo che ogni giorno scelgo di comprendere le origini della mia malattia: i disturbi alimentari.
È da tempo che rifletto sul rispetto dell’infanzia di me bambina.
Tante volte ho sentito dirmi in tenera età :《sei una bambina responsabile e matura》 . I miei genitori avevano il desiderio di vedermi crescere in fretta e facevano di tutto affinché questo accadesse.
Oggi davanti a tanti ricordi mi chiedo:
《Quanto ciò che mi chiedevano era per un bisogno personale e quanto lo era per la mia reale crescita ?》
Ero contenitore dell’ansia di chi mi aveva messo al mondo;
Ero a conoscenza di fatti ed avvenimenti di cui non era opportuno rendermi partecipe.
Ero un pacco da spostare a destra e manca.
Sono stata talvolta un riempitivo, la scusa per non dedicare del tempo a se stessi.
Ciascuna di queste cose ha caricato sulle mie spalle un macigno enorme, senza considerare che erano le fragili spalle di una bambina.
Ero una bambina vivace.
Un essere altro dai miei genitori, con i miei bisogni, un’identità da costruire e scoprire.
Avevo il diritto di essere amata gratuitamente, non avevo scelto io di venire alla luce.
Avrei voluto poter avere la libertà di esplorare il mondo, stupirmi davanti alle scoperte, emozionarmi e piangere liberamente .
Desideravo poter esprimere tutto quanto provavo: rabbia, gioia, tristezza, paura.
Volevo essere ascoltata, vista ed avevo tutto il diritto di essere al centro dell’attenzione.
I miei genitori sono stati figli, figli di figli, che appartenevano a nuclei familiari con proprie dinamiche.
Dinamiche che, se non corrette, portano a pagare un costo altissimo.
Il mio costo è stato la mia malattia (che per un certo periodo di tempo, mi ha salvato la vita, perché sarei morta sotto quel regime di repressione e castrazione continua).
I miei genitori hanno fatto del loro meglio.
Mi hanno dato tutto quanto di più caro avevano. Mi hanno trasmesso i loro valori.
Ciascun genitore agisce per il bene e con AMORE.
Da figlia, nel mio percorso però, ho imparato tante cose .
Ho imparato a sviscerare tante situazioni che mi attanagliavano .
Ho imparato a fermarmi per un attimo e fare il punto della situazione.
Ho imparato che ciò che vedo non è sempre ciò che è realmente, ma talvolta è specchio di ciò che io ho bisogno di vedere.
Ho imparato che tutto e subito non esiste!
Che la perfezione è un’illusione .
Che essere forti significa interrogarsi continuamente, sentire le proprie fragilità,
Chiedere scusa, essere grati , rimanere umili.
Essere forti significa darsi la possibilità di chiedere aiuto !
Care madri, Cari papà
Ascoltate i vostri figli
Giocate con loro
Amateli attraverso i piccolissimi gesti, che nessuno vede, eppure i vostri bambini si.
E soprattutto se per qualunque motivo aveste bisogno di essere accompagnati nel vostro percorso. CHIEDETE AIUTO.
Affinché con Amore i vostri bambini possano crescere in serenità, la vostra stessa serenità.
Mary