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“non ce la faccio più DISTURBI ALIMENTARI!!!!”

by ChiaraSole Ciavatta

“non ce la faccio più DISTURBI ALIMENTARI!!!!”

Un’altra frase ripetuta milioni di volte. NON CE LA FACCIO, NON CI RIESCO. E’ IMPOSSIBILE!

Penso di aver detto e ridetto queste frasi, queste formule una quantità infinita di volte. Tante da non saperle quantificare. Il mio non ce la faccio era rivolto prevalentemente all’obiettivo finale delle singole “missioni” che mi prefiggevo e non mi soffermavo a tutti quei micro-obbiettivi che mi dividevano dalla meta.

Quel maledetto tutto e subito della malattia che impedisce di valutare e sentire la realtà del tempo che passa momento per momento, ma lo fa captare come una valanga tutta in una volta.

Quindi se dovevo avere o ottenere qualcosa doveva essere nell’immediato e di conseguenza era impossibile e doveva risultare tale. Modo “perfetto” per non fare nulla. Il concetto di percorso e cioè, di fare ogni cosa un passo per volta, era per me inconcepibile. Facendo un esempio sintomatico potrei paragonare il tutto a: “se si vuole perdere del peso, allora quei dieci chili devono abbandonarmi ieri, cioè immediatamente”.

Tutto quanto sempre senza tempo.

MI sono ritrovata a dire non ce la faccio nelle situazioni più disparate, spesso esisteva senza neanche tentare, senza neanche sforzarmi.

Esisteva anche, ovviamente, di fronte alle violente compulsioni bulimiche, come se il problema si riducesse, per quanto doloroso, al mangiare tanto o poco. Ho avuto l’idea per molto tempo che non avendo più il o i sintomi alimentari poi sarei stata bene, non mi rendevo conto che le mie difficoltà erano nascoste proprio da quei problemi sintomatici.

Non ce la faccio, non ce la faccio, non ce la faccio… spesso proprio perché non riuscivo a vedermi, a capirmi, a trovarmi, a comprendermi anche perché tanto anestetizzata dalla malattia. Non ce la facevo perché annebbiata dalla frenesia, dalla fretta, dalla depressione, dall’euforia, dall’iperattività, dalla rabbia, dall’apatia di fare tutto, ma anche di non fare niente.

Ma poi, chiedendo aiuto, dando tempo al tempo, tempo al percorso di cura, con pazienza, senza evitamento, lasciando spazio alle mie fragilità e alle mie forze, ho compreso che quello che sembra impossibile è in realtà fattibile…. Provandoci e senza mollare!

ChiaraSole

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