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DCA: non tutto è opinabile!

by ChiaraSole Ciavatta

DCA: non tutto è opinabile! Voglio soffermarmi un attimo!

Come sempre navigo tanto per sensibilizzare sui disturbi del comportamento alimentare cercando di gridare più possibile che cosa sono e che è possibile guarire!

Con dispiacere non mancano determinati tipi di interventi di persone che mi scrivono.

Affermazioni davvero poco consone nel descrivere queste malattie potenzialmente mortali.

Cose del tipo: “no, non sono malattie e poi basta ghettizzare con dei nomi.”

O ancora:

“Perché malattie? È una scelta!”

“Si può scegliere se mangiare troppo o poco? Ce l’abbiamo un’intelligenza o no?”

Eccetera eccetera…

Non sto ad elencare tutto ciò che mi arriva SOLO CONTINUAMENTE.

Ma, alla luce di tanta ignoranza, desidero fare un appello per chiarire senza possibilità di fraintendimenti:

1) i disturbi del comportamento alimentare sono malattie, perché riconosciute dal DSM e cioè dal manuale diagnostico.

2) ammalarsi di qualunque tipo di malattia non è e non può essere considerata una scelta.

3) l’intelligenza non c’entra assolutissimamente nulla anzi, al limite paradossalmente complica il tutto unitamente alla grande sensibilità. (..sembrerebbe, detta come scritto sopra, che una persona dotata di raziocinio, non ha il “diritto” di ammalarsi.)

…Nei vari messaggi che mi arrivano si è parlato anche di palestra e alimentazione sana che come ben sappiamo non sono ricette che portano alla guarigione, non solo, è un modo molto molto banale per esprimersi parlando di DCA… È un po’ come dire che basta la forza di volontà e, come sappiamo, non c’è forza di volontà che tenga.

L’unica possibilità per arrivare a stare bene è quella di portare avanti un percorso di cura specializzato.

“Prendersi” e andare di persona in un luogo senza smaterializzare il corpo attraverso uno schermo.

Stare faccia a faccia con il proprio interlocutore, con i referenti con i quali si porta avanti il proprio percorso.

Un appello a chi spara sentenze senza conoscere: non tutto può essere opinabile, ci sono dati di fatto e quando non si conosce qualcosa è bene prima informarsi perché determinate parole risultano taglienti, offensive e provocano un dolore inimmaginabile a chi soffre di questi mali. E’ bene ricordarsi che le parole hanno un peso che troppo spesso viene scaraventato proprio su chi sta male!

Negli anni abbiamo fatto tanti passi avanti per quanto concerne i DCA, ma non sono assolutamente abbastanza.

Dobbiamo tutti insieme continuare a lottare per la dignità di ognuno, per la dignità di ogni famiglia attanagliata da queste tragiche malattie.

Uniti, sempre e avanti tutta!

ChiaraSole Ciavatta

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