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ChiaraSole: Una donna che ha il sole dentro – intervista –

by ChiaraSole Ciavatta

CHIARASOLE, UN SOLE DI NOME E DI FATTO.
La storia di una donna che ha il sole dentro

In centro a Rimini, dietro un portoncino di legno, in una piccola corte, salgo lentamente dei gradini, circondata da fiori rampicanti. Mi colpisce un vaso di mughetti, fiori che non vedo più da tanti anni. Alzo gli occhi e vedo ChiaraSole che mi apre la porta del suo centro con un sorriso che ti accoglie. L’abbraccio ti fa sentire a casa. Entrando a MondoSole, le pareti ovviamente sono gialle, quel giallo sole che ti illumina e riscalda anche d’inverno. In una stanza trovo una parete coperta da soli di tutti i colori con occhi, naso e bocca.
Ci sediamo nel suo ufficio, mi trovo di fronte ad una donna che da subito illumina la stanza, una grande forza, una grande energia. “Omen nomen” dicevano i latini, ed ancora una volta ne ho la conferma: Chiara è un sole.

Non è difficile entrare in sinergia con lei, è difficile invece, condensare, in poche righe scritte, la vita di questa donna con la D maiuscola.

ChiaraSole, inizia da piccola, a soli 6 anni a soffrire di disturbi dell’alimentazione e per anni e anni, ne è schiava. Una schiavitù che mina non solo lei e la sua salute, ma anche la salute e la stabilità di chi le sta intorno. Non è solo la persona colpita dalla malattia, che porta il sintomo evidente, che va aiutata e curata, mi spiega, ma anche il nucleo circostante, perché anche il nucleo è afflitto da disagi profondi, le dinamiche familiari stanno alla base dei disturbi alimentari quali bulimia, anoressia e binge eating: nessuno ne ha colpa e tutti devono essere supportati e aiutati.

Nell’adolescenza, ChiaraSole, passa dai 36 chili ai 90 chili, gira il mondo con i genitori per trovare una cura. Arriva a mangiare 20 chili di pasta al giorno e a vomitare 40 volte nello stesso giorno. Un vero e proprio calvario. Il tutto succede in un periodo storico dove, parlare di disturbi alimentari, è quasi scandaloso, un fatto da occultare; si sa, ma non si dice. Non si conosce e quindi si nega. Oscurantismo in pieno ventesimo secolo. Passano anni di cure, ricoveri e poi di analisi quotidiana, per comprendere, rielaborare e tanto, tanto da digerire.

La forza del sole che ha dentro e le cure finalmente trovate la portano ad un vero e stabile benessere, nel 2001, dopo oltre 14 anni Chiara esce dal tunnel nero, e il suo nome diventa ChiaraSole, dal tatuaggio del sole che ha fatto sul polso a 18 anni.
Decide che il suo calvario e la conseguente rinascita, non devono essere sprecati e chiusi in un cassetto, ma vanno condivisi per aiutare altre persone in difficoltà.
Utilizzando publisher scrive la sua storia online, e giorno dopo giorno viene inondata da messaggi di persone che la leggono; hanno gli stessi problemi ma non sanno a chi rivolgersi, né cosa fare.
Nel 2002 si forma come operatore sociale e, successivamente, è diventata docente di corsi di specializzazione post-universitari sui disturbi alimentari, indirizzati a medici, psicologi e operatori sanitari.
Incontra, Matteo Mugnani, psicologo-psicoanalista, un pomeriggio. Era Sabato e specificatamente il giorno di San Valentino, mentre gli altri festeggiavano con cuori e cuoricini, loro due parlano di malattia, decidono passo dopo passo di creare MondoSole e siamo nel 2004.

Il centro è un centro privato dove ci si prende cura delle persone che soffrono di bulimia, anoressia e binge eating. (Per chi non lo sa binge eating (BED) è il disturbo alimentare che provoca un impulso irrefrenabile ad assumere velocemente grandi quantità di cibo, indipendentemente dallo stimolo della fame: si tratta di abbuffate compulsive, senza emesi dopo).

Il centro è pieno di quadri di Matteo, di Chiara, del gruppo MondoSole, di campagne di sensibilizzazione.
Nel frattempo nasce l’amore tra i due e si sposano. Sono anni pieni di lavoro soddisfazioni e gioia.

La vita però non è tutta rosa e fiori e, la signora con la falce, sempre in agguato porta via Matteo a ChiaraSole oltre un anno fa, a causa di una forma grave e rara di leucemia. Glielo strappa dopo 3 anni di sofferenza, speranze, salite e ricadute, lasciando un vuoto indicibile. Chiara mi racconta: la malattia, la cura, la chemio, i video che diventano virali su YouTube “chemiojouer”, il rinnovo delle promesse matrimoniali qualche giorno prima che Matteo si addormenti tra le braccia di Chiara.

Lei è forte e mi passa i fazzolettini perché io non trattengo le lacrime.

Sfogliando il suo profilo Instragram (@chiarasolems) trovo questa frase che è una fantastica dichiarazione d’amore che testimonia che i veri sentimenti sono oltre lo spazio e il tempo.

“Le persone con cui hai diviso tutto tutto tutto della vita all’amore, rimangono per sempre. Non “rimangono” nel cuore ma proprio ne fanno parte. È un grande privilegio. “

In quel periodo, di malattia del marito, Chiara è impegnatissima divisa tra Matteo e l’associazione. Matteo se ne va, e lei continua senza sosta la sua missione.

“Ho scelto la vita quando ero malata e ho riscelto la vita anche dopo la perdita della famiglia che mi ero costruita” mi dice.

ChiaraSole, Fiorella Nikolla e Even Mattioli

E così continua imperterrita con MondoSole insieme a due persone fantastiche: Fiorella Nikolla e Even Mattioli entrambi Psicologi-Psicoterapeuti che con passione fanno parte dell’equipe MondoSole, e sono sempre a fianco a lei: tutti e tre molto uniti.
Da anni Chiara è ospite di trasmissioni televisive e radiofoniche, scrive libri sull’argomento, (il primo libro si intitola ChiaraSole: Anoressia e Bulimia: un’esperienza di vita e di morte pubblicato nel 2003 fa incontri di gruppo. Quando ha occasione, va a parlare di MondoSole e di cosa significhi essere afflitti da questi mali oscuri.

Il 20 Maggio 2008 riceve il premio Milanodonna 2008 per la categoria comunicazione sociale.

Chiara non lascia mai le persone che chiedono aiuto a lei e al Centro, è sempre disponibile e sempre con un sorriso.

Ti senti piccola piccola di fronte a lei e a quanto ha fatto, sta facendo e intende fare.

Mi ripete che si fa poco sull’argomento e che queste malattie sono ancora tenute molto nascoste, perché ci si vergogna. Inoltre sono, ancora oggi, poco riconosciute a livello sociale: si tratta di una lotta quotidiana.

Il 15 marzo scorso al cinema Fulgor, pieno zeppo di persone rimaste anche in piedi, si è tenuto l’evento

ChiaraSole Ciavatta e Luisa Severi

“QUANDO IL CIBO DIVENTA UNA MALATTIA” CONFERENZA DI SENSIBILIZZAZIONE E PREVENZIONE SUI DISTURBI ALIMENTARI, Fiocchetto Lilla. (Evento patrocinato dal Comune di Rimini). ChiaraSole, Fiorella Nikolla e Even Mattioli hanno parlato insieme anche a Maurizio Cottone, di questi disturbi. Ci sono state anche importanti testimonianze di persone uscite dal tunnel. All’evento ha contribuito anche la mitica “Luisa” che ha allestito una delle sue vetrine raccontando dell’evento e facendo sensibilizzazione sul complesso e feroce mondo dei disturbi alimentari. Di fronte alla Boutique Luisa, subito dopo la conferenza, il gruppo MondoSole ha donato una maglietta che simboleggia la lotta contro i DCA.

Ma non ci si può fermare, bisogna continuare a rendere popolare e parlare di questo argomento che colpisce oltre tre milioni e mezzo di persone in Italia, per lo più donne dai 3 ai 61 anni, ma sono sempre più in crescita anche negli uomini.

Vorrei scrivere molte cose in più su ChiaraSole, ma le parole non servono, non rendono, limitano, bisogna conoscerla di persona ed interagire con lei e il suo progetto.

CREDERCI SEMPRE, ARRENDERSI MAI, AVANTI TUTTA, il suo motto, cuore cuore e ancora cuore penso io. Perché di sicuro, è l’averci messo il cuore che ha fatto, fa e farà sempre la differenza.

Mi sento di promuovere il sito e i social per una volta, visitate www.chiarasole.com , e ciò che troverete e leggerete vi toccherà il cuore, e lascerà un segno, o meglio un sole.


Geronimo Magazine ha deciso di rendere omaggio a tutte le donne dedicando a loro/noi il numero di Maggio

La presentazione sarà domenica 12 alle ore 18:00 all’augeo art space
Corso d’Augusto, 217, 47921 Rimini

Ringrazio con tutto il cuore la giornalista Maria Teresa Vasconi e Geronimo Magazine
Davvero davvero commossa per questa intervista pregna di sensibilità

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